“Il teatro non rappresenta solo l'arte, ma svolge un'autentica funzione socio culturale". Così il presidente Luciano Fiorino presentando nei giorni scorsi l'ennesima iniziativa a sostegno del Vittorio Emanuele.
Nelle stesse ore i giornali rilanciavano le lettere/denuncia di una componente del cda e le accuse in conferenza stampa di precedenti amministratori.
Singolari coincidenze, quasi volere mandare un messaggio irridente a chi disperatamente cerca di trovare soluzioni, puntando sull'amore che la gente, nonostante tutto, dimostra di avere per il suo Teatro.
Una brutta storia, un pessimo spettacolo quello che va in onda, ormai da troppo tempo, mortificando un luogo simbolo di questa sventurata Città.
Non sono un "addetto ai lavori" e le mie conoscenze sono limitate a quello che osservo, ma ho il diritto di indignarmi per una deriva disastrosa che rischia di far calare definitivamente il sipario sul nostro Teatro, l'ennesimo schiaffo alla cultura, sempre più Cenerentola nonostante proclami, passerelle e promesse.
E allora dico che non mi sta bene che il Vittorio Emanuele debba essere materia di ragionieri ed economi; che non è possibile che l'amministrazione comunale non trovi lo straccio di centomila euro e rimandi anno dopo anno un misero contributo; che non funziona in un mondo civile che dalla Regione arrivino le molliche dei pranzi degli altri teatri.
Ma non mi sta neanche bene che si parli in libertà, ognuno si assuma la responsabilità di quello che fa. Sono allibito leggendo che amministratori ammettano di avere approvato atti non veritieri e, di conseguenza, assecondato atti illeciti.
E cosa significa "mediare col proprio referente politico"? È ammissibile tutto questo con i doveri e le responsabilità di un amministratore ? Che pena ! Un teatro, riaperto con le musiche dell'Aida, ridotto a teatrino del peggiore avanspettacolo. Qualche tempo fa, questo autunno, ho avuto la fortuna, ed il piacere, di trascorrere una bella serata al teatro Vittorio Emanuele.
Non c'erano spettacoli, c'era una persona innamorata del Teatro della nostra Città'.
Una persona che mi ha fatto vivere l'emozione del palcoscenico, delle quinte, della vita che c'è dietro il sipario.
Una persona che ha raccontato momenti ed emozioni che non possono rimanere solo ricordi.
Il nostro Teatro deve continuare ad essere vivo.
Chi può faccia quello che si deve fare. Ed in fretta.
Elio Conti Nibali