Mi ha colpito il discorso di fine anno del Presidente Napolitano, alla sua età e' impossibile guidare un Paese pieno di contraddizioni. So poco di Politica ma le dimissioni del Presidente mi hanno stimolato qualche riflessione. L'Italia è un paese che non ama né le dimissioni ne' i dimissionari; in Italia se hai una poltrona non può lasciarla perché non è completamente tua; la dividi sempre con chi ti ha concesso di sederci sopra. A Messina le cose non vanno in maniera diversa (vedi le dimissioni della Marano) rispetto al resto del Paese seppur siamo in piena "rivoluzione epocale". Gli incarichi, in ogni latitudine, sono come proprietà in subaffitto; al Politico di riferimento viene assegnato un posto che subaffitta ad una persona di sua fiducia. Il subaffittuario, di governo o sottogoverno, ha un certo margine di discrezionalità nell'esercizio delle sue funzioni, o almeno crede, basta che faccia quanto l'affittuario ha scritto nel contratto. Se poi decide di lasciare la casa, pardon la poltrona, deve chiedere il permesso, deve consultarsi con il proprietario della poltrona.
La sola ragione che ti permette di lasciare un incarico senza strascichi e' un' inchiesta giudiziaria; se vai via senza permesso sei un traditore, un complottista, un ambizioso irriconoscente. In tutto questo non c'è naturalmente spazio per le competenze, per il merito. Eppure l' Art. 84 della Costituzione e' un sogno: << Puo' essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici>>. Sono sempre rimasto colpito dalle parole dei padri Costituenti che nella Carta Costituzionale affermano, senza mezze parole, che tutti abbiamo gli stessi diritti e le stesse possibilità. Chiunque può ricoprire la carica più importante del Paese senza differenze di sesso, cultura, religione. Nel paese in cui nessuna donna ha mai ricoperto l'incarico di Presidente del Consiglio potra' mai essere eletta Capo dello Stato?
E a Messina avremo mai un Sindaco donna? O dovremo ancora sopportare che qualcuno le consideri solo delle " galline in fuga" o malate di "carrierismo"? Io non ne sono convinto.
Non è necessario andare molto lontano per accorgersi che quando le donne hanno competenza riescono molto meglio degli uomini. Sono coraggiose, coerenti, orgogliose, dignitose, serie, pulite, generose, giuste.
Non amo ne' il femminismo ne' le femministe; adoro,però, i 'no' detti dalle donne che stimo perché sempre motivati. Se nel peggiore femminismo si annida l'oscura ombra del maschilismo, nel più ottuso maschilismo vive l'inconsapevole paura dell'uomo di non essere adeguato. Femminismo e maschilismo sono uno l' ombra dell'altro, due faccie della stessa medaglia, figli di un antica cultura che odia le differenza ed uccide la diversità.
Non credo che le donne siano migliori perché donne; credo, invece, che esistono uomini e donne perbene, come uomini e donne orribili.
Ma una donna perbene nel nostro Paese, nella nostra città, non ha le stesse occasioni di un uomo. Tutto ciò accade perché una donna è una donna in Italia e a Messina.
I migliori uomini hanno,talvolta, qualche occasione, i peggiori molte; le donne peggiori, invece, hanno spesso più di un'occasione, le donne migliori nessuna.
Le donne delle tante occasioni sono per lo più vittime degli uomini peggiori; le donne migliori non darebbero mai un'occasione ad uno scemo, non lascerebbero mai un uomo preparato e competente fuori dai giochi.
Una città, un Paese ha bisogno che le donne migliori si incontrino con gli uomini migliori; insieme scriverebbero le pagine che ancora non abbiamo vissuto.
L'Art. 84 della Costituzione e' un grande sogno che forse non è stato ancora sognato; è la rivoluzione che non c'è ancora stata, la speranza non ancora immaginata.
Quel " ogni cittadino può…" mi commuove pensando all'ingenuità di chi ha creduto che l'Italia, Messina prima o poi sarebbe diventata un posto normale.
A Messina a me piacciono: Nina Lo Presti perché coraggiosa e competente; Daniela Faranda perché corretta, umile e diligente; Donatella Sindoni perché quando non sa chiede; Clelia Marano perché generosa e pulita; la Fenech per il look e la fedeltà; la Risitano per l'utopia e l'ingenuità; Nora Scuderi perché non dà mai nulla per scontato; Maria Baronello ( Il Garante dell' Infanzia) perché ama i fatti e non le parole; le giornaliste di Tempostretto perché libere, oneste e competenti.
E a voi?
Fabio Costantino