Nel dibattito sul futuro della zona falcata (nelle prossime settimane, come dichiarato dall’assessore regionale Maurizio Croce sarà avviato il tavolo tecnico a lungo atteso) e sull’ormai non più rinviabile scioglimento dell’Ente porto interviene con una nota Michele Bisignano che invita le parti protagoniste a porre fine una volta per tutte alle guerre di competenza e a lasciare che l’Autorità portuale assolva pienamente il compito e gli obiettivi prefissi.
“Domani si svolgerà nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina una importante tavola rotonda sul tema: “La Cittadella di Messina ”un problema da risolvere, una opportunità da non perdere. A tale incontro dovrebbero partecipare,fra gli altri, il Presidente dell’ARS, il Sindaco di Messina, il Presidente dell’Autorità Portuale, gli Assessori Regionali alle Attività Produttive, ai Beni Culturali e al Territorio e Ambiente e il Sovrintendente ai Beni Culturali, cioè tutti i soggetti che hanno competenza istituzionale sull’area in cui insistono i resti della “ Cittadella “. Potrebbe quindi essere l’occasione per mettere un punto fermo sui progetti di riqualificazione della zona falcata, facendo riferimento ai fatti ed agli atti, se ancora atti e fatti hanno un valore. A partire dai contenuti dell’accordo negoziale istituzionale sottoscritto il 23 Aprile dello scorso anno dal Presidente dell’Autorità Portuale e dal Commissario ad acta dell’Ente Porto con l’avallo del Presidente della Regione. Un accordo che, forse è bene ricordarlo, faceva proprie nelle premesse anche una disposizione del Ministero delle Finanze risalente addirittura al 1998 con cui, in riferimento alla Legge istitutiva del così detto punto franco, veniva asserito che “ tale legge appare incompatibile con la normativa comunitaria vigente in materia e deve pertanto considerarsi tacitamente abrogata”; e una nota di indirizzo risalente al 2008 del ministro dei Trasporti in cui veniva precisato che la sopravvivenza di un organismo incaricato della gestione di un punto franco non è più concepibile nei termini indicati dalla Legge n.191 del 1951.
Ma tale accordo, soprattutto, riconosceva alla Autorità Portuale le competenze per operare per lo sviluppo e la riqualificazione della zona falcata, in sinergia con le realtà territoriali locali, a partire anche dagli interventi di bonifica del sito per i quali subentrava all’Ente Porto.
Sarebbe quindi da attendersi in occasione di tale momento di confronto, la riconferma di tale accordo e l’individuazione di un percorso più veloce per il raggiungimento degli obiettivi che tutti, a parole, dicono di voler perseguire.
Nel frattempo però, il Commissario ad acta dell’Ente Porto è stato nominato Commissario Straordinario con un ampliamento dei poteri , e non tutti gli adempimenti propedeutici previsti dall’accordo sono stati definiti, in netta contraddizione con l’annunciato superamento del conflitto di competenza sull’area. Conflitto che può essere superato in un solo modo. Con lo scioglimento dell’Ente Autonomo Portuale e la nomina di un Commissario liquidatore.
E ciò, non per una sorta di paranoica fissazione, ma per un motivo estremamente logico. Come si può pensare che gli importanti interventi di bonifica di tale area, della cui entità reale, avremo contezza solo dopo le operazioni di caratterizzazione, vengano fatti con la compartecipazione di quel soggetto che , avendo rilasciato le concessioni prima della istituzione dell’Autorità Portuale nel 1994, non ha quanto meno vigilato adeguatamente sulle attività dei soggetti concessionari, visto il drammatico inquinamento prodotto.
E per fare ciò, e finirla con gli equivoci, basterebbe un solo atto. Un decreto del Presidente della Regione.
La Tavola Rotonda di domani opportunamente organizzata dalla Università degli Studi di Messina ,potrebbe essere l’occasione per tale annuncio.
Michele Bisignano