“Creare un sistema di sicurezza e di controllo che impedisca che il potere decisionale sia a beneficio di un unico soggetto, per spazzare via un passato che ancora ci penalizza”. E questo il senso delle proposte di modifica dello Statuto Confederale di Confcommercio, delle quali si è discusso questa mattina nella sala Consulta della Camera di Commercio di Messina nel vertice di respiro nazionale tenutosi a Messina tra il vicepresidente di Confcommercio incaricato per le politiche fiscali credito e finanza e politiche per il Mezzogiorno Pietro Agen, Ugo Margini, responsabile per le riforme statutarie e coordinamento regionale e, infine, Romolo Guasco, direttore generale della rete associativa di Confcommercio, ed i presidenti delle presidenti delle associazioni dei commercianti di Calabria e Sicilia.
Un proposta di riforma in dodici punti, “grazie alla quale – ha dichiarato Pietro Agen – Confcommercio si rinnova dal basso. Dateci una mano – ha sottolineato ancora il vicepresidente rivolgendosi al folto uditorio – sostenendoci, sentendovi protagonisti di un cambiamento che poterà la nostra Associazione a diventare una casa di cristallo. “Un cambiamento – ha aggiunto il vicepresidente confederale Ugo Margini – che deve essere fatto in fretta”.
“L’allargamento del potere della base – ha ribadito con forza il presidente di Confcommercio Messina Carmelo Picciotto – produce una buona e sana democrazia, dalla quale nascono le buone idee e lo sviluppo”.
Intanto lunedì 11 novembre 2013 alle ore 10.00, presso il salone della Camera di Commercio di Messina, a sostegno della Giornata di mobilitazione Nazionale di Confcommercio sulla legalità, contro l'abusivismo e la contraffazione, Confcommercio Messina terrà un convegno sul tema nel corso del quale e previsto un intervento in streaming del Presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli.
Sull’ iniziativa il presidente di Confcommercio Messina Carmelo Picciotto ha detto ancora: “Chi fa abusivismo commerciale, aiuta le mafie. E’ un concetto di fondamentale importanza che dobbiamo far comprendere all’opinione pubblica.