MESSINA – L’invito a togliere le barche lasciate sul litorale senza autorizzazione è già partito. Domani è previsto il censimento, poi, già da martedì prossimo, il via alla rimozione e alle sanzioni, partendo dagli estremi nord e sud del territorio fin verso il centro.
Nessuno contesta il provvedimento in sé, anzi fare ordine è giusto. Molti, però, lamentano i tempi ristrettissimi e la mancanza di alternative.
“L’amministrazione comunale – dice il consigliere Nello Pergolizzi – deve gestire le problematiche che investono centinaia di nostri concittadini, individuando una collocazione per le barche di coloro che non riusciranno a trovare una giusta soluzione. Si dovrebbero individuare alcune aree inutilizzate, non idonee per la balneazione, per il ricovero delle imbarcazioni”.
C’è poi anche un problema di tempi. “Si dovrebbe prendere in seria considerazione l’ipotesi di posticipare la decorrenza degli interventi coattivi, evitando così la rimozione complessiva di un numero così consistente di natanti”.
I diportisti avrebbero l’intenzione di costituirsi in un comitato spontaneo ed attivare le procedure per la concessione in concessione a titolo oneroso di porzioni di litorali per il ricovero gratuito delle proprie imbarcazioni. Serve, però, che il Comune le metta a disposizione.
Sulla stessa linea il consigliere Nino Interdonato, che “condivide il contenuto dell’avviso, ma non di certo le modalità, l’assenza di concertazione ed i tempi, considerato l’immediato approssimarsi della stagione balneare”.
La richiesta, “al fine di salvaguardare la tradizione storica della pesca messinese amatoriale”, è quella di “individuare delle aree, nelle more di redazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo che ad oggi è in fase di valutazione presso la CUC cui seguirà l’analisi in Consiglio comunale, ove i natati possano stazionare provvisti di tutti i provvedimenti autorizzativi necessari”.