Più di cinquemila i partecipanti al “Rito della Luce” che si è svolto alla Piramide 38° Parallelo di Motta d’Affermo, nel Messinese. L’opera di Mauro Staccioli – l’ultima realizzata per la Fiumara d’Arte, il più grande museo all’aperto d’Europa – è stata protagonista della manifestazione con oltre cento artisti, voluta dal mecenate Antonio Presti «per auspicare un percorso di rinascita interiore, mai come adesso tanto necessario».
Dall’alba all’imbrunire, il sorgere del sole ed il suo tramonto sono stati accompagnati da letture di poesia, danza, musica, perfomance, mantra e meditazioni yoga.
Alla quarta edizione del “Rito della Luce” anche una nutrita rappresentanza dei tremila studenti di Nebrodi, Madonie e Valle dell’Halaesa che in primavera hanno partecipato al Gran Tour della Poesia della Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte, incontrando alcuni tra i maggiori poeti contemporanei: Antonella Anedda, Franco Arminio, Maria Attanasio, Angela Bonanno, Mariangela Gualtieri, Biagio Guerrera, Jaroslaw Mikolajewski.
«In una società che ha smarrito ogni senso di dignità e Bellezza – dice il mecenate Antonio Presti – voglio restituire un momento di ritualità, che nella sua semplicità sia capace di parlare, non solo ad artisti e intellettuali, ma al cuore della gente. I riti legati al culto del sole, che a livello microcosmico riproducono la struttura dell’intero universo, sono stati praticati dalle antiche popolazioni di qualsiasi latitudine in momenti di grave crisi o grandi carestie; momenti in cui si avverte il bisogno di rigenerare il mondo, avviando un processo di nuova creazione. E mai come in questo momento, credo che il mondo abbia bisogno di una luce rigeneratrice. Se penso poi che ogni nascita, viene definita come venire alla luce, spero che chi è venuto alla Piramide abbia potuto attingere alla forza per una rinascita interiore».
Al “Rito della Luce”, ieri ha partecipato anche l’assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, Mariarita Sgarlata: «Tutta la Sicilia – dice Sgarlata – deve essere grata a personalità come Antonio Presti, capaci di coniugare il linguaggio sperimentale dell’arte contemporanea con una riappropriazione “sacrale” del territorio in nome di una ricerca spirituale che parli a tutti».
Organizzata e promossa dalla Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte, la manifestazione si è svolta in collaborazione con Comune di Motta D’Affermo, Comune di Tusa, Consorzio Valle dell’Halaesa, “Il Palindromo”, Assessorato al Turismo della Regione siciliana.