“Al Cas sono state fatte cose egregie”. Lo dice il presidente, Rosario Faraci, prima di specificare: “Forse non è visibile, si dovrebbe fare di più, anche io sono un utente delle autostrade e me ne accorgo, ma se guardiamo alle cifre ci rendiamo conto che è stato fatto un gran numero di lavori. Nell'ultimo anno sono stati spesi circa 80 milioni per la Siracusa-Gela, circa 20 per la Messina-Catania e circa 80 (dei quali 68 per Ritiro, Tindari e Capo d'Orlando, ndr) per la Messina-Palermo. Purtroppo soffriamo di mancanza cronica di personale e di fondi, perché i pedaggi dobbiamo dividerli tra stipendi, imposte e manutenzioni, così resta poco per gli investimenti. Per questo confidiamo nel Patto per il Sud, per rifare i guard rail, le pavimentazioni e le illuminazioni delle gallerie”.
I progetti nel Patto per il Sud sono dieci – specifica il direttore generale del Cas, Salvatore Pirrone -. Ci sono circa 23 milioni per la pavimentazione nel tratto Messina Sud-Giarre, 22 milioni nel tratto della tangenziale di Messina e poi sulla tirrenica fino a Furiano, 40 milioni per le barriere di sicurezza sulla Messina-Catania e la Messina-Palermo, 30 milioni per le gallerie messe peggio come Taormina, Giardini, Sant’Antonio e Calavà. Se si considera che la Messina-Palermo ha 54 gallerie per direzione e la Messina-Catania un’altra ventina, che si aggiungono a 354 viadotti totali, si comprendono le difficoltà di gestione”.
Altri progetti sono inseriti nella seconda annualità del Masterplan di Messina, per un importo di oltre 60 milioni. “Gli svincoli di Alì, Santa Teresa e Monforte e il completamento di Villafranca – ricorda Pirrone -. Per tutti i progetti serve una forza lavoro adeguata, quella del Cas non può bastare. Su questo la collaborazione con Anas è già partita, verrà firmato un protocollo entro il 31 dicembre e, dal 1. gennaio, avremo il supporto dei loro tecnici. Il primo progetto che verrà realizzato è quella della messaggeria variabile, perché è quasi pronto”.
Tre i punti più pericolosi delle autostrade, quelli su cui si viaggia a doppio senso di circolazione: frana di Letojanni, viadotto Ritiro e gallerie Tindari e Capo d’Orlando. “Il progetto di Letojanni è stato diviso in due parti – conclude Pirrone -, la galleria paramassi e il consolidamento del costone. Inizieremo con un doppio ordine di pali e il disgaggio delle macerie a monte per liberare l’autostrada da utilizzare in caso di necessità. Per il viadotto Ritiro aspettiamo il collaudo di Anas che ci è stato promesso entro il 15 dicembre, ma non abbiamo novità. Le gallerie Tindari e Capo d’Orlando, invece, saranno aperte a febbraio, si eliminerà il doppio senso e verrà ripristinato il regolare deflusso”.
(Marco Ipsale)