ROSARNO – Il cadavere è stato rinvenuto il 17 gennaio scorso all’interno di un’auto bruciata nelle campagne di San Calogero, ultimo lembo meridionale del Vibonese. Ma stando alle forze dell’ordine – anche se il riscontro “definitivo” arriverà soltanto nelle prossime ore – il corpo sarebbe del 61enne rosarnese Giuseppe Salvatore Tutino.
Tutto coinciderebbe. Da un lato, la circostanza che l’uomo si fosse misteriosamente volatilizzato il 15 dicembre 2021. Della sua scomparsa s’era occupata anche la nota trasmissione televisiva Rai Chi l’ha visto?. Eppure, solamente in queste ore è trapelata la notizia del ritrovamento di questo corpo carbonizzato a San Calogero (località della provincia di Vibo Valentia sostanzialmente “attaccata” all’abitato di Rosarno, nel Reggino).
Un luogo che, sul fronte-cronaca, non rimanda alla mente niente di buono: proprio all’ex Fornace sancalogerese fu ucciso il bracciante maliano e sindacalista dell’Usb Soumaila Sacko, diventato un’icona dei migranti sfruttati, umiliati per via delle indegne condizioni di vita in cui spesso sono costretti e, non raramente, vittime di morte violenta o accidentale.
Anche stavolta, le circostanze del ritrovamento parlano chiaro. E il 61enne, secondo quando stanno sviluppando sul versante investigativo i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e del Gruppo di Gioia Tauro, sarebbe stato trucidato a colpi di fucile a pallettoni.
Stando ad alcune indiscrezioni, Tutino sarebbe stato “portato al macello” da un complice degli ignoti sicari: il veicolo carbonizzato ha infatti due colpi di pallettoni sulla fiancata lato passeggero, segno evidente che al volante non c’era la vittima.
Non solo: il fatto di sangue non sarebbe stato consumato nelle campagne del Basso Vibonese, ma altrove e poi il cadavere sarebbe stato trasportato nel luogo del ritrovamento insieme all’automobile. Forse per dare tutto alle fiamme e tentare così di cancellare le eventuali prove residue, forse del tutto per sotterrare salma e vettura.
Ma c’è di più: il corpo senza vita nell’abitacolo dell’automobile bruciata sarebbe stato rinvenuto per caso.
Il ritrovamento infatti non avrebbe avuto luogo nel contesto delle ricerche di Tutino, bensì mentre le forze dell’ordine erano sulle tracce del 37enne Agostino Ascone, scomparso pochi giorni dopo Giuseppe Salvatore Tutino (il 27 dicembre) ad Amato di Taurianova.