Sono entrati all’Atm nel 1998 come Lavoratori Socialmente Utili. A distanza di 16 anni sono ancora precari e il loro contratto è in scadenza a luglio del 2015. Sono gli 80 precari dell’Atm ormai ex Lsu che da mesi chiedono notizie sulla prossima scadenza dei loro contratti che dal 2005 a oggi sono stati sempre rinnovati a cadenza quinquennale. La maggior parte di loro è impiegata in settori cruciali: 25 sono autisti, altri 25 controllori e addetti alla vendita dei titoli di viaggio. Anche per questo i sindacati hanno più volte pungolato l’amministrazione comunale e la dirigenza Atm, cercando di capire le intenzioni politiche e i margini di movimento anche alla luce delle normative regionali. Una battaglia per la stabilizzazione a tempo indeterminato che l’Orsa porta avanti ormai da oltre un anno, facendo leva soprattutto sul fatto che molti di questi lavoratori svolgono da tempo attività di importanza strategica per un’azienda di trasporto pubblico e chiedendo a più riprese una radicale riorganizzazione dell'intera forza lavoro con atti concreti mirati a ridurre i costi e aumentare incassi e produttività.
Il Direttore Giovanni Foti non è rimasto con le mani in mano e lo scorso venerdì è andato a Palermo per discutere di precari e stabilizzazione con la dirigente del servizio Lsu dell’assessorato al Lavoro Maria Li Volsi. Un faccia a faccia che è servito a delineare quella che sarà la strategia operativa della governance Atm da qui ai prossimi mesi. Intanto, assicura Foti, si procederà con una proroga fino al 31 dicembre 2015 dei contratti in scadenza il 31 luglio. Dunque fino a fine anno i precari dell’Atm non avranno nulla da temere. Questo tempo però non servirà solo ad allungare il brodo. “Useremo questi mesi a disposizione per approntare il piano triennale del fabbisogno del personale e individuare così in quali settori e con quali mansioni potranno essere impiegati gli attuali precari. Si procederà ovviamente anche a valutare la sostenibilità economica di tutta questa operazione, considerato che, una volta stabilizzati, gli 80 ex Lsu sarebbero totalmente a carico dell’azienda” spiega Foti, che dunque adesso avvierà un lavoro sulla riorganizzazione del personale Atm in modo tale da non sprecare risorse e garantire efficienza dei servizi.
Nello scorso mese di dicembre era tra l’altro stato fatto un passo funzionale al percorso che porterà alla stabilizzazione: l’approvazione della nuova pianta organica che ha finalmente consegnato l’esatta fotografia dell’azienda di via La Farina. Il documento è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali, mancava dai tempi della presidenza targata Franco Providenti e dice che l’Atm ha bisogno di 570 dipendenti, senza registrare quegli esuberi di cui spesso si è parlato negli anni. In tal senso, dunque, non dovrebbero esserci problemi a stilare il piano di fabbisogno del personale, considerato anche che si sa già esattamente quante figure servono nei settori chiave, come gli autisti.
Francesca Stornante