Il Pd dello Stretto finalmente va a Congresso. Dopo 4 anni dalle dimissioni dell’ultimo segretario cittadino, anni scanditi da paralisi e da un commissariamento di quasi 2 anni, il Pd di Messina tornerà ad avere i suoi organi di partito attraverso un Congresso e un’elezione.
E’ stato il sottosegretario alla sanità Davide Faraone, che non ha mai smesso di seguire da vicino e con attenzione le vicende del bistrattato Pd di Messina, a portare le istanze e l’urgenza di un Congresso, in sede di segreteria nazionale. La proposta di Faraone è stata accolta dalla segreteria nazionale e nelle prossime ore sarà ufficializzata la data. Il Congresso si terrà a metà luglio, una domenica e aprirà la nuova stagione del Pd, quella del rilancio e della ricostruzione. Lasciati alle spalle il record nazionale dei Circoli, gli eserciti di tesserati, i numeri “dopati”, le inchieste e l’esodo delle truppe genovesiane, il Pd si prepara ad affrontare le nuove sfide elettorali.
Alle Regionali di novembre il partito non può presentarsi commissariato e dovrà dare prova di “saper camminare sulle proprie gambe”. Spetterà ai nuovi vertici del partito colmare quella distanza col territorio e con i cittadini diventata sempre più ampia man mano che la paralisi continuava. La campagna di tesseramento ha fatto registrare, nonostante i tempi ristretti, oltre 6 mila tessere, sebbene non vi sia mai stata una conferenza stampa per comunicare i numeri ufficiali.
La lunghissima stagione dell’immobilismo ha penalizzato fortemente il partito che adesso dovrà affrontare una strada tutta in salita per recuperare il tempo perduto ma soprattutto il rapporto con la città e con gli elettori.
Da oggi si scaldano i motori per l’appuntamento Congressuale. Inizieranno i movimenti e le “manovre” tattiche, ma finalmente, dopo 4 anni, ci sarà l’occasione per tornare a parlare di politica e di quelle problematiche che interessano una città in macerie.
Rosaria Brancato