Sarà guerra nelle aule del Tribunale amministrativo tra il Comune ed il Genio civile. L’amministrazione comunale ha, infatti, deciso di impugnare 13 delle 22 ordinanze emesse dall’ingegnere capo Gaetano Sciacca in data 12 aprile 2012, che imponevano il «ripristino dello stato dei luoghi» dei torrenti cittadini. Nella seduta del 6 giugno, la giunta municipale ha affidato, con apposita delibera, gli incarichi legali agli avvocati Aldo Tigano e Francesco Marullo, «legali di fiducia dell’amministrazione comunale», per un impegno di spesa pari ca euro 12.078, 50.
Come si ricorderà, l’istituzione di via Aurelio Saffi aveva intimato al sindaco Buzzanca, ai dirigenti comunali responsabili delle opere di urbanizzazione, delle viabilità e della protezione civile di «provvedere, entro il termine di 45 giorni dalla data di notifica delle ordinanze, alla rimozione di ogni elemento di superficie presente nei torrenti cittadini che possa indurre chiunque a ritenere di essere in presenza di una regolare viabilità urbana o extraurbana liberamente transitabile, nonché al ripristino dello stato dei luoghi, caratterizzato da uno stato di diffuso degrado ambientale». I 13 torrenti interessati da altrettanti provvedimenti sono i seguenti: Cumia, Camaro, Bordonaro, San Michele, Reginella, Papardo, Portella Arena, Annunziata, Zafferia, Ciaramita, Larderia, Santo Stefano, San Filippo
Il Comune ha deciso di impugnare le ordinanze anche per prendere tempo, sapendo che non è nelle condizioni di ottemperare nell’immediato a quanto ordinato da Sciacca. «Il Genio civile ha concesso tempi troppo stretti», spiega telefonicamente l’assessore alle manutenzioni Pippo Isgrò. «E’ impossibile – continua il rappresentante di giunta – eliminare in soli 45 giorni ciò che è stato realizzato sui torrenti negli ultimi 50 anni, peraltro anche con l’avallo del Genio Civile, che ha specifiche competenze in materia. Dove possibile stiamo agendo, eliminando l’asfalto e i pali della luce, ma non possiamo certo isolare le abitazioni, soprattutto se hanno sanato la loro posizione. Per fare ciò che ci chiede Sciacca serve tempo ma soprattutto servono dai tre ai cinque milioni di euro per progettare un piano di viabilità alternativa. Sarebbe stato più opportuno– conclude Isgrò – che Sciacca avesse deciso di avviare un percorso condiviso».
In mancanza di un punto di incontro, l’amministrazione comunale ha optato per lo scontro giudiziario: Genio Civile e Comune si ritroveranno, quindi, uno contro l’altro davanti al giudice del Tribunale amministrativo.(Danila La Torre)