E’ stato preannunciato talmente tante volte che si fa fatica a crederci. L’Ente Porto dovrebbe avere vita molto breve, considerato che la sua cancellazione è contenuta nella bozza di finanziaria presentata dal governo regionale ai partiti di maggioranza. Ma servirà solo a cancellare timori su eventuali colpi di coda come quello, recente, dell’ampliamento dei poteri al commissario ad acta, Emanuele Nicolosi, e dell’autorizzazione a procedere alla stipula di contratti a progetto per la copertura delle funzioni dell’ente. Quali funzioni, se non un iter di chiusura che si sta rivelando lunghissimo, è difficile capirlo, anche in funzione del fatto che l’Ente Porto non gestisce più alcuna area, visto che tutta la Zona Falcata è stata trasferita alle competenze dell’Autorità Portuale, con verbale firmato dalle parti e redatto dalla Capitaneria di Porto Autorità Marittima dello Stretto alla fine dello scorso mese di ottobre.
Ed allora le sorti della “falce” dovrebbero essere indipendenti dal destino dell’Ente Porto. Negli ultimi tre mesi, l’Autorità Portuale ha avviato una prima fase di ricognizione con l’obiettivo di iniziare a breve le demolizioni e le caratterizzazioni per le bonifiche. Il presidente Antonino De Simone ha già chiesto la costituzione di un tavolo tecnico con il sindaco Renato Accorinti e la deputazione messinese, sia regionale sia nazionale.
Il tavolo tecnico dovrebbe essere unico con quello preannunciato dai deputati del Patto dei Democratici per le Riforme, Beppe Picciolo e Marcello Greco, e confermato anche dall’assessore regionale Maurizio Croce, messinese e dello stesso partito. “Ho già parlato con gli assessori Vancheri, Contrafatto e Purpura, che si occupano rispettivamente di attività produttive, bonifiche e beni culturali – ci ha anticipato -. Entro la metà di febbraio attiveremo un tavolo tecnico di concerto con l’Autorità Portuale. Spero anche di poterlo fare a Messina, invece che a Palermo. Dobbiamo solo stabilire la data esatta”.
(Marco Ipsale)