Tempi duri per Piazza Cairoli. Rischio degrado per la centralissima piazza cittadina. A preoccupare è soprattutto il parquet nella zona vicina alla fontana. Talmente divelto, in alcuni punti, da costringere il Comune a porre dei cartelli in cui si avverte i cittadini del pericolo. In caso di incidente, è inutile dirlo, sarebbe comunque il Municipio a risponderne. Per porre fine a questa situazione indecente, esisteva il progetto, già esecutivo, per “la manutenzione straordinaria e riqualificazione di Piazza Cairoli”. Era l’epoca in cui assessore all’arredo urbano era Elvira Amata. A quel tempo a fronte di un’opzione più modesta, che puntava alla ristrutturazione del solo parquet, si optò per un progetto di riqualificazione dell’intera piazza. Gli elaborati progettuali furono trasmessi al Dipartimento di Mobilità Urbana e Viabilità per l’esame e l’approvazione di competenza, nel lontano 2009. Da allora un lungo iter burocratico portò, infine, nel 2010, all’approvazione di un finanziamento del progetto con Fondi Fas da parte della Regione.
“L’Assessorato Regionale dell’Economia – si legge nel verbale di approvazione del progetto esecutivo – (ai sensi dell’ art 26 della L.R. 11/2010) con nota del 3.08.2010 ha finanziato l’intervento per un importo di € 400.000”.L’art. 26 della Legge Regionale 11/2010, recita: “Progetti obiettivo in favore degli enti locali. Al fine di promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio nonché per favorire gli interventi diretti per tutelare l’ambiente e i beni culturali, per la realizzazione di infrastrutture per l’accrescimento del livello di sicurezza per l’accrescimento dei centri storici e la prevenzione del rischio idrogeologico”. Quattro i progetti per Messina – tra i quali quello di Piazza Cairoli – inseriti nelle disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2010, di cui abbiamo citato l’articolo 26, tratto dalla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Visti i 400.000 euro erogati con Fondi Fas da Palermo, a Palazzo Zanca, secondo i documenti progettuali, non rimaneva che aggiungere poco più di 100.000 euro. I fondi dal capoluogo, però, non sono mai arrivati. Per questo l’11 Maggio del 2011, il Responsabile unico del procedimento, architetto Berenato – nominato Rup con una nota dirigenziale del 23.11.2009 – ne sollecitava l’erogazione. Nulla si è mosso, fino a qualche giorno fa. Quando alle domande dei tecnici comunali che chiedevano notizie dei fondi il responsabile regionale ha risposto, laconicamente, che sono stati ritirati.
“Il progetto redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune di Messina – si legge nel Verbale del progetto esecutivo– riguarda la riqualificazione urbana e sistemazione di Piazza Cairoli. Questa fu realizzata quando, il 6 febbraio 1869, venne approvato il piano regolatore di ampliamento del lato sud di Messina redatto dall’architetto Spadaro. Nel 2003 venne inaugurata la nuova sistemazione in seguito ai lavori per la realizzazione della tramvia urbana. Oggi, tutta la piazza ha bisogno di un intervento di sistemazione e valorizzazione, per il degrado causato dalla sconnessione del parquet in legno di Iroko; dall’insufficiente e mancato funzionamento delle griglie di raccolta acqua piovana; dalla poco funzionale posizione della segnalazione semaforica di via Dogali; dall’esigenza delle forze dell’ordine e di soccorso di potere transitare con i loro mezzi nella corsia tranviaria, al momento inadatta a tale scopo; dal degrado causato dalla ruggine negli anelli metallici di base delle quattro colonne a sostegno del grande portale e nei pilastri di sostegno alla pensilina”.
L’intervento progettuale prevede l’uso di materiali tipici, come la pietra bianca di Modica, che andrebbe a sostituire il costoso quanto dissestato parquet. “Per facilitare il transito dei mezzi delle forze dell’ordine e di soccorso nella corsia del tram – continua il documento – gli spazi fra le coppie di binari di andata e ritorno saranno pavimentati con selciato di ciottoli di fiume cementati. Il progetto prevede anche lo spostamento del semaforo di via Dogali, più rientrato in maniera da impedire che gli autoveicoli in attesa del verde invadano le aree di pertinenza del percorso tranviario. Saranno sostituiti gli anelli metallici di base delle quattro colonne a sostegno del grande portale, oggi corrosi dalla ruggine. Si prevede, infine, la collocazione di nuove panche in pietra bianca e lavica e la piantumazione di una palma Washingtonia nell’estremità nord della piazza, lato monte, con funzione decorativa.” Nulla di tutto questo potrà essere realizzato, però, senza i fondi di Palermo. (Eleonora Corace)