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Fondo Fucile: dove i ragazzi sognano spazi di socializzazione e i progetti disegnano palazzoni

MESSINA – Sette palazzine in sei blocchi abitativi, cinque singoli e uno doppio. Palazzine di otto piani che sorgono ad anfiteatro tra la scuola “Albino Luciani”. il viale Gazzi, la via Socrate e la via Plutone. Intorno un parco urbano, la cui realizzazione è progettata e prevista nell’ambito di altre linee di finanziamento.

Sono queste le nuove aree residenziali pensate dal Comune di Messina per Fondo Fucile, per destinare ad alloggi a circa 570 abitanti, ricostruendo lì dove è stata demolita la baraccopoli. Il progetto di ricostruzione, inserito nei progetti di risanamento targati Palazzo Zanca, dovrà attendere il secondo step dei progetti Pinqua.

Intanto, gli abitanti del quartiere attendono. E sperano in un risanamento che non trasformi l’area in una nuova Scampia e che sulla carta somiglia in maniera inquietante, con quella forma ad anfiteatro, al vicino quartiere- fortino di Mangialupi.

Sulla tavola, i sette blocchi abitativi prevedono intorno la presenza di alcune strutture destinate alla socialità: verde, un campo da bocce e di pallavolo, parcheggi e una zona bianca “adibita ad attrezzature religiose”. Il resto delle palazzine sono esclusivamente residenziali, con appartamenti al piano terra pensati ad hoc per i disabili. E c’è anche un asilo nido per 25 bambini e un’area condominiale comune, sempre al piano terra. La realizzazione effettiva è affidata alla possibilità per il Comune di “accaparrarsi” i fondi Pinqua appunto.

L’area verde, che dovrebbe essere destinata a parco urbano, non rientra invece nel progetto ma è da realizzare attraverso i fondi Capacity.

Un parco urbano si può fare subito?

Eppure quell’area verde oggi abbandonata potrebbe rappresentare da subito una realtà, per gli abitanti del quartiere e per i bambini, che durante il baby consiglio hanno dimostrato di avere le idee molto chiare sul concetto di risanamento non soltanto edilizio ma soprattutto sociale (leggi qui Fondo Fucile, i bambini vogliono un quartiere più bello e spazi per coltivare le loro passioni). Una prima promessa di risanamento mantenuta, per immaginare un futuro migliore, che non richiederebbe risorse ingenti. Realizzare un parco attrezzato per i bambini e i ragazzi rappresenterebbe per loro un segnale enorme, andando ad abbellire uno spazio vuoto nella loro quotidianità. Un vuoto che per essere colmato richiede certo altri interventi, non soltanto di edilizia appunto.

Un quartiere abbandonato

Perché oggi a Fondo Fucile l’unica istituzione presente è la scuola, che accoglie circa 500 bambini. Accanto, la parrocchia, che fa quel che può in una delle periferie più critiche della città. Una volta qui c’era un centro sociale. C’era anche un consultorio. Poco a poco, gli abitanti del quartiere sono stati spogliati di tutto. E oggi anche quell’asilo promesso da 25 posti sembra più una minaccia che una risposta. Dopo aver vissuto dentro o a ridosso di una baraccopoli, dopo aver visto per anni un’area verde abbandonata e quindi a loro negata, un enorme parcheggio vuoto, ora cosa li attende? Un asilo nel sottoscala di un palazzone?

No ai ghetti, sì alle aree attrezzate. È questo l’impegno preso dal Comune per bocca dell’assessore Salvatore Mondello, che ha presentato i progetti Pinqua alla commissione consiliare lo scorso 2 ottobre, annunciando l’avvio delle prime ricostruzioni a partire da Camaro-Bisconte.