Minissale, Santo Bordonaro, lato monte del rione Taormina, Fondo Pugliatti, il Tirone, via Templari, via Siena, Scalinata Sant’Anna, via Gelone, via Macello Vecchio, Fondo Martinez, Fondo Romeo, via Leopoldo Nicotra e via Puntale Arena. Tutte zone che fanno parte dell’ambito G del Risanamento, molte delle quali a ridosso del centro città.
Il paradosso è che in tutte queste zone le famiglie che vivono in baracca, ed avrebbero dunque bisogno di un alloggio, sarebbero appena 40, mentre tutte le altre costruzioni sarebbero adibite a depositi irregolari. 40 sono proprio gli alloggi in costruzione a Minissale, con progetto esecutivo già pronto. Ad affermarlo è la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, che ha trasmesso una nota all’assessore al Risanamento, Sergio De Cola, relativamente all’ambito G del risanamento. “I tempi per gli alloggi di Minissale saranno molto lunghi – scrive -. Suggeriamo la possibilità di adottare la stessa strategia attuata a Fondo Fucile”, vale a dire l’acquisto di alloggi esistenti sul mercato.
“Le aree dell’ambito G – prosegue la Barrile – insistono per la maggior parte in zone centrali della città e la presenza di baracche e manufatti fatiscenti confligge con il pregio architettonico e panoramico di questi siti. Si chiede pertanto – conclude – di porre in essere quei provvedimenti acceleratori per risolvere tale problematica attraverso un censimento che fotografi esattamente il fabbisogno di alloggi per tale ambito, procedendo contemporaneamente alla demolizione di quei manufatti che dai controlli risultassero non abitati (e ve ne sono tanti), ma adibiti a depositi vari di suppellettili che tali nuclei familiari con furbizia tutta messinese detengono, pur abitando di fatto in altre zone della città”.