MESSINA – Chi pensava a una “pacificazione” si è dovuto ricredere. Non è scoppiata ieri la pace ufficiale, a Palazzo Zanca, in seguito all’attacco del sindaco Federico Basile al sub commissario al Risanamento Marcello Scurria. Quest’ultimo è rimasto un po’ defilato, in occasione delle firme e conferenza stampa per il Piano immobili pubblici, ed è stato citato solo dalla direttrice del Demanio Alessandra dal Verme (nella foto in evidenza con l’avvocato messinese). Un “grande freddo” istituzionale che avrà ripercussioni? Lo scopriremo solo vivendo.
Alla domanda di Tempostretto se “il sub commissario Marcello Scurria rimarrà al suo posto”, dopo lo scontro con l’amministrazione comunale, ecco la risposta del presidente della Regione siciliana Renato Schifani: “Non vedo motivo…. La domanda mi lascia del tutto indifferente. Lui è un mio sub commissario. Ci sono delle cose che dovrà chiarire in relazione a determinate attività. Messina? La città è dinamica grazie a diverse iniziative ed è la più avanti in Sicilia nella raccolta differenziata. Un fatto oggettivo. L’aspetto politico è secondario. A me interessa, in questo momento, tutelare la crescita del territorio”.
Tanti elogi per l’amministrazione Basile, da parte del presidente della Regione, iniziati con la conferenza stampa a distanza alla Città metropolitana, quella di “Schifani padre nobile” (così Cateno De Luca). E per il resto un po’ di diplomazia sul recente conflitto, nella risposta al microfono, e nessun altro riferimento.
Nel mese di dicembre, il Comune di Messina ha offerto 972mila euro ma l’Ufficio commissariale per il risanamento 1 milione 302mila euro. Così si è aggiudicato l’acquisto di 11 lotti di appartamenti finiti e utilizzabili su un edificio di 18 appartamenti e un lotto di edificio gemello lasciato a rustico da completare, in via Bisignano, a Contesse, nell’ambito del fallimento della ditta Anfa Costruzioni. Il sindaco ha scritto al presidente della Regione, come commissario, lanciando l’accusa di “concorrenza sleale”. In discussione l’operato del sub commissario, che si è difeso, pure sul piano giuridico, e ha a sua volta criticato l’amministrazione comunale.
Poi la richiesta formale del presidente Schifani di una relazione sulla vicenda e ora il silenzio di questi giorni.
Così, nell’alfabeto politico di fine anno, il nostro giornale alla voce R come risanamento: voto 7. Le lentezze sono fisiologiche, dato il compito immane. Fondamentale collegare il progetto alla rigenerazione urbana. Per il resto, l’invito è a “fare i bravi”. Istituzioni, sub commissario Scurria e sindaco Basile, non “litigate”, in nome di un obiettivo che deve essere comune.
Un invito, insomma, a superare le contrapposizioni, ovviamente chiarendo ciò che è avvenuto e puntando su un necessario dialogo più serrato fra le varie realtà. Il tutto nel nome dell’interesse generale. Nel nome di una Messina che deve davvero voltare pagina.