Il giorno del sì di Musumeci. Il caso di via Cacciola “un test” sulla palude

Il sindaco sarà a Palermo questa sera, per l’incontro con Musumeci in vista della delibera per la richiesta dello stato d’emergenza. De Luca sa che queste ore sono determinanti “ci sono 80 milioni di euro, quelli della legge 10 del ’90, che sono stati negli anni spostati in altri capitoli, e devono invece tornare a Messina”. Il governatore con ogni probabilità vuol affrontare in prima persona, come capo di un esecutivo che a Messina ha registrato un notevole consenso alle Regionali, una sfida che cambierà il territorio.

Ma il sindaco in questo momento è impegnato su due fronti, quello della Regione, dove può contare sul sostegno della giunta Musumeci e quello, più delicato, di una città nella quale le baraccopoli sono state terreno fertile per malcostume e malapolitica. Un terreno diventato oggi palude ed il caso delle baracche di via Cacciola è emblematico.

A conclusione di un pomeriggio convulso De Luca ha incontrato le 6 famiglie, che hanno scelto di restare nelle abitazioni il tempo necessario per la consegna di quelle a loro destinate a Camaro Sottomontagna.

Il sindaco ha infatti scoperto che manca sia la graduatoria ufficiale che le certificazioni di abitabilità (ovvero gli allacci alle utenze domestiche). Ha quindi dato mandato agli uffici di esitare entro venerdì le graduatorie delle 96 famiglie che avranno le assegnazioni delle nuove abitazioni a Camaro sotto montagna ed ANNUNZIATA. Contemporaneamente ha dato mandato ad altri uffici di predisporre gli adempimenti necessari a rendere abitabili le case, procedendo con allacci Amam ed Enel ed ha convocato per lunedì 24 settembre una conferenza dei servizi con tutte le parti interessate. In realtà il caso di via Cacciola è stato un “test” per capire in quale PALUDE SIA FINITA LA TELENOVELA DEL RISANAMENTO, un vaso di Pandora

QUI LA DIRETTA VIDEO DELL’INCONTRO DI DE LUCA CON GLI ABITANTI DI VIA CACCIOLA