Di fatto da oggi cambia tutto sul fronte risanamento. C’è un commissario straordinario (la prefetta Cosima Di Stani), ci sono i soldi (100 milioni stanziati ieri dal governo nell’ambito dei Fondi per lo sviluppo e la coesione più altri 100 in arrivo per il Progetto pilota di Messina), c’è la volontà del governo con tanto di provvedimento firmato dalla ministra Mara Carfagna, c’è la legge speciale con I tre testi di Siracusano-Navarra-D’Uva unificati ieri, ci sono i tempi sia operativi sia per i finanziamenti, c’è la struttura organizzativa che l’emendamento della Carfagna individua nel dettaglio.
Insomma, c’è davvero tutto. Da oggi sul risanamento si cambia perchè per la prima volta da quando le baraccopoli di Messina hanno iniziato ad indignare l’Italia si è passata dalle parole ai fatti e sopratutto per la prima volta il governo e il Parlamento hanno prestato attenzione reale alla città. Quest’ultima riflessione è un fatto sì, davvero storico. E si deve dare atto al sindaco Cateno De Luca di essere stato lui, sin dalla elezione, a voler fare delle baracche un tema nazionale, lanciando l’idea, all’epoca poi bocciata della dichiarazione dello stato d’emergenza.
E quella mostra fotografica, che Matilde Siracusano allestì alla Camera con le immagini delle ferrite che tutti conoscevano, è stata un tassello che, ha dimostrato come, “se Maometto non va alla montagna la montagna va da Maometto”. Successivamente l’allora capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini si è recata a Messina ed ha visto quell che tutti conosciamo. Da quel momento in poi si è messa in moto la macchina che ha portato alla legge speciale. Oggi festeggiamo il traguardo più importante.
Il testo dell’emendamento: Al fine di attuare, in via d’urgenza, la demolizione, la rimozione, lo smaltimento e il conferimento in discarica dei materiali di risulta, il risanamento, la bonifica, la riqualificazione urbana e ambientale delle aree ove insistono le baraccopoli della città di Messina, anche in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19, nonché di assicurare gli investimenti necessari per il ricollocamento abitativo delle persone ivi residenti,
entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Prefetto di Messina è nominato Commissario straordinario del Governo per l’espletamento delle attività necessarie. La durata dell’incarico del Commissario straordinario è di dodici mesi e può essere prorogata o rinnovata non oltre il 31 dicembre 2023. L’incarico è a titolo gratuito.
Con il decreto del Presidente della Repubblica di nomina del commissario si provvede alla definizione di una struttura di supporto per l’esercizio delle funzioni commissariali nonché ai relativi compiti. La struttura di supporto posta alle dirette dipendenze del Commissario straordinario, è composta da un contingente massimo di personale pari a sette unità di personale non dirigenziale appartenenti ai ruoli delle amministrazioni pubbliche, in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità richiesti dal Commissario straordinario per l’espletamento delle proprie funzioni, con esclusione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche. Detto personale è posto, in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altro analogo istituto previsto dai rispettivi ordinamenti, conservando lo stato giuridico e il trattamento economico fondamentale dell’amministrazione di appartenenza, che resta a carico della medesima. La struttura cessa alla scadenza dell’incarico del Commissario.
Per le attività strumentali agli interventi di demolizione e rigenerazione urbana, nonché per ogni altra attività di carattere tecnico-amministrativo connessa alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione di lavori, servizi e forniture, il Commissario straordinario può avvalersi, anche in qualità di soggetti attuatori, di uffici statali, nonché di società a totale capitale dello Stato e di società da esse controllate, di strutture del Comune di Messina e delle società controllate dal medesimo, nonché, previa intesa, degli uffici della Regione Sicilia, in ogni caso senza nuovi o maggiori oneri, sulla base di appositi protocolli d’intesa nell’ambito delle risorse umane e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Il Commissario straordinario provvede, con ordinanza, entro 60 giorni dalla sua nomina, alla esatta perimetrazione dell’area delle baraccopoli, anche ai fini della successiva individuazione delle strutture abitative da sottoporre a sgombero e demolizione, e alla predisposizione di un piano degli interventi da realizzare nei limiti delle risorse disponili allo scopo.
Il Piano deve indicare, i codici unici di progetto delle opere che si intendono realizzare ed il relativo cronoprogramma, in coerenza con il profilo di spesa autorizzato. Il monitoraggio degli interventi è effettuato dal soggetto che svolge le funzioni di stazione appaltante. Il Piano deve altresì stabilire i termini per l’assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti, come desumibili dalle informazioni presenti nel sistema di monitoraggio in relazione all’approvazione della proposta di aggiudicazione.
Per la realizzazione degli interventi il Commissario straordinario opera in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea. Il Commissario straordinario può assumere le funzioni di stazione appaltante.
Per la predisposizione del piano, il Commissario acquisisce, in fase consultiva, le proposte del Comune di Messina, con le modalità e nei termini stabiliti dal Commissario straordinario, e comunque entro e non oltre dieci giorni dalla richiesta. Il Commissario, in raccordo con le strutture competenti per le politiche abitative, effettua gli investimenti utili al ricollocamento abitativo delle persone residenti nell’area perimetrata, ivi incluso l’acquisto e il conferimento al patrimonio del Comune di Messina di immobili da destinare a unità abitative.
Il Piano di rigenerazione urbana delle aree garantisce
la piena compatibilità e
il rispetto dei piani di evacuazione aggiornati Per la realizzazione degli interventi
previsti dal presente articolo
è autorizzata la spesa complessiva di 100 milioni di euro, di cui 75 milioni di euro per l’anno 2021,
20 milioni di euro per l’anno 2022 e 5 milioni di euro per l’anno 2023. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027. In caso di mancato rispetto dei termini per l’assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti stabiliti dal Piano le risorse sono revocate
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RELAZIONE TECNICA
La norma autorizza una spesa di 100 milioni di euro, da ripartirsi per tre anni nella misura di 75 milioni di euro per l’anno 2021, 20 milioni di euro per l’anno 2022 e 5 milioni di euro per l’anno 2023 con corrispondente riduzione del Fondo Sviluppo e Coesione programmazione 2021-2027 e di 150 mila euro per ciascuno degli anni del triennio 2021- 2023 mediante riduzione del Fondo esigenze indifferibili per coprire gli oneri di funzionamento e di personale necessari all’attuazione degli interventi.
In particolare:
– il costo per il trattamento accessorio del personale è quantificato pari a 21.309 euro per ognuno dei dipendenti (di cui il 32,7% per oneri previdenziali e IRAP) e parametrato per il 2021 al periodo di effettivo utilizzo.
– il costo degli investimenti necessari ai ricollocamenti abitativi (al netto dei costi di gestione ed assistenza alloggiativa istituzionalmente a carico dei soggetti competenti) è pari a 50 milioni di euro;
– i costi per demolizioni, rimozione, smaltimento, conferimento in discarica dei materiali di risulta, bonifica, riqualificazione urbana e ambientale è pari a 50 milioni di euro.