Il traguardo, se non dovessero esserci ostacoli (o trappole), potrebbe essere tagliato a novembre. Certo, è un traguardo che con un clima di reale condivisione si sarebbe potuto raggiungere prima, ma per Messina è già tanto. La proposta di legge speciale sul risanamento di Messina è ancora all’attenzione della Commissione Ambiente di Montecitorio che ha ripreso le audizioni.
Ieri è stata la volta del rappresentante dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp) e del rappresentante dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) Sicilia. Entrambi hanno fornito indicazioni importanti e spunti di ulteriori riflessioni e approfondimenti per proseguire in modo tempestivo, ma anche esaustivo, l’iter parlamentare del provvedimento. Nuove audizioni sono previste la prossima settimana ed in teoria a novembre il testo potrebbe finalmente approdare in Aula per il voto. Saranno ascoltati l’Asp, in merito alle condizioni igienico sanitarie all’interno delle baraccopoli e l’Unione inquilini.
In teoria, ultimate le audizioni, non dovrebbero più esserci ostacoli, ma in realtà la questione è più complessa ed è legata all’eventuale figura del commissario per il risanamento. Il nome dovrebbe essere scelto da Musumeci e dal ministro Provenzano ma a quanto pare gli equilibri (anche interni allo stesso Pd), sono molto instabili. A tardare i tempi finora è stato il fatto che la proposta sia stata presentata da Matilde Siracusano, che non è partito di maggioranza. A seguire sono stati presentate le proposte del dem Navarra e del M5S. Si è quindi fatta sintesi sul testo. I tempi si sono allungati quando si è dovuti passare dalle dichiarazioni d’intenti ai fatti. La sola lista di audizioni (per una realtà che possiamo definire secolare) si è allungata e si è arrivati così all’autunno. Forza Italia aveva chiesto anche la trattazione più rapida nei mesi scorsi, senza particolare successo.
“Crediamo fermamente in questa proposta di legge- ribadisce Matilde Siracusano- La priorità per noi sono gli 8mila nostri concittadini costretti ancora a vivere in condizioni indegne e disumane”.