Ancora baracche che cadono giù. Le ultime a Fondo Basile (o Fondo De Pasquale), all’incrocio tra via Seminario Estivo e via Monte Scuderi, un’area già interessata da demolizioni anni fa, dov’erano rimaste in piedi una ventina di casupole con tetti in amianto. Agli abitanti è stata assegnata una casa popolare dignitosa.
Invitalia, soggetto attuatore e committente per conto della commissaria del Governo per il risanamento di Messina, la prefetta Cosima Di Stani, lo scorso 19 maggio aveva firmato il contratto per i lavori di “demolizione, bonifica e trasporto a rifiuto” per le aree di Fondo Basile e Fondo Saccà, assegnati alla Cericola srl di Lanciano (Chieti) e iniziati lo scorso 7 ottobre con una durata prevista di due mesi.
A distanza di tre settimane si vedono i frutti del lavoro: le ultime baracche di Fondo Basile non ci sono più, anche se restano i detriti da portare via. Situazione simile a Fondo Saccà e via Macello Vecchio, dove le demolizioni sono state completate ma i resti sono ancora visibili.
Ancora in corso, invece, gli interventi in via delle Mura mentre gli abitanti di tante altre zone degradate sono in attesa di un alloggio popolare.
Non è facile trovare sul mercato quelli con le giuste caratteristiche, così Arisme ha pubblicato un avviso ricognitivo sia per acquisto case sia per cercare anche costruzioni non ultimate o terreni con permesso di costruzione. Gli interessati alla vendita della propria casa possono aderire a questo link.
Tra le priorità c’è Camaro Sottomontagna, dove il risanamento è iniziato ma non concluso, perché una trentina di famiglie abita ancora lì.