Trentaquattro. E’ il numero di baracche abbattute nei tre anni di amministrazione De Luca, simbolo di un risanamento che non riesce ancora a decollare. Se sul fronte dei finanziamenti è arrivata la svolta, grazie alla legge speciale e ai progetti “Qualità dell’abitare” (in totale fondi per 250 milioni), non altrettanto è avvenuto per risanare le zone già liberate dalle baracche, dopo il trasferimento degli abitanti.
Le 34 baracche demolite sono le “Case D’Arrigo”, le uniche per le quali c’è stata un’accelerata, coincidente coi lavori della nuova via don Blasco. Le case acquistate e assegnate, invece, sono 196 (comprese 35 del progetto “Capacity”), di cui 17 in corso di rogito, come riportato dalla relazione del terzo anno dell’assessore Salvatore Mondello.
10 case sono state assegnate per chiudere l’ambito A (Annunziata alta), 6 nell’ambito B (4 a Santa Chiara Tremonti, 1 a Ritiro, 1 in zona Cuore di Gesù), 18 nell’ambito C (16 a Camaro Sottomontagna, 2 Casalotto), 34 nell’ambito D (di cui 1 in fase di assegnazione, sono le Case D’Arrigo), 92 nell’ambito E (85 a Fondo Fucile e 7 a largo Diogene), 3 nell’ambito G (via Macello Vecchio).
I primi decreti regionali di finanziamento per lo sbaraccamento sono stati trasmessi il 18 gennaio 2021, cioè sette mesi fa, e c’è anche una previsione di inizio lavori, praticamente immediata. Ad agosto, cioè ora, per l’Annunziata alta (444mila euro), a settembre, cioè il prossimo mese, per salita Tremonti (947mila euro), via delle Mura (213mila euro) e Camaro Sottomontagna (666mila euro).
Niente soldi, invece, per via Macello Vecchio (chiesti 352mila euro) e per il fondo di rotazione (chiesto 1 milione 128mila euro), utile per le spese di progettazione, nonostante il sollecito inviato da Arisme alla Regione lo scorso 8 giugno, che includeva anche la richiesta delle somme residue in possesso dell’Iacp per il completamento di due cantieri fermi da anni: il parco Magnolia, a Giostra, e il parco di Camaro Sant’Antonio.
E cos’è stato fatto finora? Arisme ha assegnato provvisoriamente l’appalto per la demolizione della baraccopoli dell’Annunziata ed è in attesa dei documenti per la stipula del contratto; è in corso di pubblicazione il bando per le demolizioni a Camaro Sottomontagna; sono state avviate le procedure di esproprio di un immobile privato per le demolizioni in salita Tremonti; è in fase di affidamento diretto l’appalto per le demolizioni in via delle Mura, dove la Soprintendenza sta valutando l’apposizione di un vincolo su un muro che dovrebbe essere demolito per motivi di viabilità e protezione civile.
Sono stati affidati alla Sicilscavi di Acicatena i lavori di sbaraccamento di Fondo Saccà, per un importo di 144mila euro oltre iva. E’ in corso la verifica dei requisiti, poi i lavori dureranno 110 giorni. Affidato anche il servizio di campionamento e monitoraggio amianto, alla Ambiente e Sicurezza srl di Messina, per un importo di quasi 22mila euro, oltre iva.
Per lo sbaraccamento di Fondo Fucile è stata completata la progettazione esecutiva. L’importo dei lavori è di 473mila euro, tempo di esecuzione 170 giorni. Per poter perfezionare l’iter di approvazione del progetto esecutivo, è necessario acquisire la titolarità delle aree, per le quali si sta procedendo al perfezionamento della cessione da parte dell’Iacp di Messina alla A.ris.Mè.
Sono stati poi acquistati altri 20 alloggi (e c’è il finanziamento per altri 9), più altri 12 della Città Metropolitana, che però dovranno essere sottoposti ad un progetto di manutenzione straordinaria, non ancora affidato in attesa del fondo di rotazione. Soldi utili anche per le modifiche progettuali al progetto di Fondo Basile – De Pasquale, mai avviato dopo lo sbaraccamento. Per il progetto di Santa Lucia – San Filippo, invece, il Comune di Messina ha chiesto la riprogrammazione ma non è mai stato consegnato ad Arisme.
Quante famiglie vivono ancora in baracca? Circa 2.300. I progetti “Qualità dell’Abitare” (quasi 102 milioni di finanziamento alla Città Metropolitana, 43 al Comune più 20 milioni di cofinanziamento regionale sui residui della legge 10/1990) prevedono la consegna di 692 case, di cui 294 da acquistare e 398 da realizzare.
In particolare, tre progetti del Comune di Messina prevedono l’acquisto di 140 case a Camaro Sottomontagna (14.8 milioni), la realizzazione di 65 case più aree verdi e parcheggi a Giostra (14.4 milioni), l’acquisto di 60 case e la realizzazione di 39 case all’Annunziata (14.2 milioni).
Con i progetti della Città Metropolitana, invece, prevista la realizzazione di 102 case tra Camaro e Bisconte, più un asilo e un polifunzionale (36.8 milioni), la realizzazione di 84 case a Fondo Fucile con riqualificazione della zona (23 milioni), la realizzazione di 108 case al rione Taormina (25.8 milioni), e l’acquisto di 94 case nei tre lotti (9 milioni).
Infine la legge speciale, con l’incarico di commissaria affidato alla prefetta Cosima Di Stani. La dotazione finanziaria, in questo caso, è di 100 milioni. Una “pioggia” di fondi che dovrebbero servire a mettere la parola fine sulla vergogna delle baracche. Perché accada, però, i soldi non bastano, bisogna vincere la lotta contro la burocrazia che, negli ultimi trent’anni, ha avuto la meglio.