MESSINA – No ai “ghetti”, sì a case, aree di socializzazione per giovani e anziani, piazze, campi sportivi e asili. Il succo della filosofia alla base del progetto Pinqua, che con 150 milioni di euro permetterà a Messina di cambiare ancora di più volto nell’ambito del Risanamento, è questo. E a tracciare gli obiettivi, ripercorrendo quanto fatto e cosa si dovrà ancora fare, è stato il vicesindaco Salvatore Mondello, che tra le sue deleghe principali ha proprio quella al Risanamento.
L’assessore, ospite della sesta commissione consiliare presieduta da Giuseppe Busà, ha parlato del Pinqua, come già fatto in passato: “Il risanamento è forse una delle deleghe più pesanti che ho avuto l’onore di portare avanti in questi anni, vista la vastità dell’argomento. Oggi parliamo del progetto Pinqua, acronimo del progetto sulla qualità dell’abitare, che al proprio interno ha più linee di intervento. Il progetto è il più importante in termini economici, visto che parliamo di quasi 150 milioni, che è più di quanto lo Stato ha dato alla struttura commissariale, cioè 100 milioni. Non è un progetto con fondi dovuti ma derivante da una gara che ci ha visto vincere, primi in Italia per finanziamento, grazie alla qualità del progetto presentato. Non è un caso che siamo stati chiamati al Politecnico di Milano per parlarne. Il primo ramo del progetto è il pilota da 100 milioni, con il comune soggetto attuatore, mentre per il secondo è sia proponente sia soggetto attuatore e riguarda 3 progetti più piccoli da 15 milioni”.
“Sono progettualità complesse – ha proseguito Mondello – che in corso d’opera maldestramente il ministero ha voluto ricondurre al Pnrr e questo comporta una compressione dei tempi: un programma costruito su 10 anni sarà ricondotto a 5 o 6, ma ancora bisognerà capire chi sostituirà il ministro Fitto che andrà a Bruxelles. I progetti sono tutti in fase esecutiva, sono tutti appalti integrati. Sono complessi e necessitano di più fasi di intervento, una ad esempio è relativa ai percorsi dell’abitare. L’acquisto delle abitazioni è un’altra delle fasi principali perché ci ha permesso di ricollocare i cittadini dopo la demolizione ma senza creare ghetti. In passato si è costruito senza pensare a opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Il progetto Pinqua, invece, prevede anche la costruzione di asili, campi sportivi, aree per anziani e altre attività del genere, oltre che alle residenze in quanto tale. Una delle operazioni più qualificanti è stata l’acquisto dell’ex caserma Sabato che dopo la riqualificazione produrrà circa 45 alloggi. Questo ci ha permesso di rigenerare un luogo e di sfruttarlo in questo progetto”.
E ancora: “L’attività è prossima all’inizio: cominceremo con le opere di contenimento a Bisconte e con le opere di urbanizzazione primarie, fogna, acqua, luce; poi ci sarà l’edificato vero e proprio. Lo stesso sarà fatto a Fondo Fucile dove è previsto anche in piccolo parco per i ragazzi, visto che l’area costeggia anche la scuola Albino Luciano e i luoghi di aggregazione di Villaggio Aldisio gestiti dalla chiesa. Siamo in po’ indietro al Rione Taormina ma si sta andando avanti e ritengo si possa pensare di riuscire a completare quel macrolotto. Voglio poi citare il Parco Urbano di Camaro che sarà fondamentale in un’area dove già si è cominciato a operare in questi anni e dove sono state demolite già quasi tutte le baracche per poter iniziare a lavorare. Annunziata sapete bene che l’area è libera mentre Cuore di Gesù si sta procedendo nel reperire gli alloggi prima di demolire”.