Lavori Pubblici

Risanamento, ripartono le demolizioni. Si inizia dalla baraccopoli di via Evemero

MESSINA – Entra nel vivo il progetto di demolire le baracche abbandonate da anni e riempite con rifiuti di ogni tipo. Sparse per la città ce ne sono parecchie. Gruppetti di casette, composte da 5-10 unità, che sono diventate negli anni delle vere e proprie emergenze igienico-sanitarie. Come quella di via Evemero, a pochi passi dalla grande area di risanamento di Fondo Fucile, che non era mai stata censita. Qui le baracche sono state sgomberate da circa un decennio, eppure sono rimaste in piedi anche senza porte e finestre. E queste aperture hanno permesso agli incivili di turno di gettare all’interno di quello che resta delle case abbandonate rifiuti di ogni tipo. Sono state rintracciate circa 20 tonnellate di spazzatura, compreso ovviamente l’amianto. Per questo rifiuto speciale è stata incaricata una ditta specializzata che si occuperà della sua rimozione e dello smaltimento. Ecco come si presentava questa baraccopoli due mesi fa.

Un appalto per demolire le micro baraccopoli abbandonate

Con la consegna dei lavori fissata per domani mattina, 10 settembre, parte una nuova fase delle demolizioni portate avanti dall’ufficio commissariale al Risanamento. Come spiegava a luglio il sub commissario Marcello Scurria si procederà parallelamente alle demolizioni già programmate delle baraccopoli più grandi. La prossima in ordine temporale, infatti, sarà quella di via Catanoso. Ma allo stesso tempo con un appalto da circa 150.000€ si procederà con quelle micro, composte da una decina di casette, già sgomberate.

Prima la bonifica e poi le ruspe

Anche qui la procedura sarà quella di svuotare prima le baracche da tutto quello che è stato gettato all’interno, eliminare i rifiuti speciali come l’amianto e solo dopo intervenire con le ruspe per demolire. Quindi prima la bonifica e poi l’eliminazione delle micro baraccopoli. Al loro posto si potranno recuperare diversi metri quadrati di spazio pubblico prima inutilizzabili. Alcune di queste baracche, infatti, spesso si trovano nel bel mezzo della strada o sui marciapiedi. Insomma buttarle giù significa, da una parte, riqualificare e bonificare una zona ma anche recuperare spazi e slarghi per ricavare, ad esempio, parcheggi per la gente che abita in questi rioni.