servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Risanare non vuol dire solo dare le case a chi vive in una baracca. C’è tutto un contesto sociale, familiare, economico e culturale di cui tenere conto. E questo ha provato a fare il progetto “Nuovi percorsi dell’abitare”. Il Comune di Messina, insieme all’azienda speciale Messina Social City e al supporto della partecipate che hanno inserito al loro interno i tirocinanti, ha dato un’opportunità lavorativa a chi non l’aveva mai avuta.
501 donne e uomini sono state al servizio di Messina Servizi e 33 di Amam. Si sono occupati di spazzare le strade e i cimiteri, di curare e pulire le fontanelle e le fontane ornamentali della città. Alcuni tirocinanti hanno portato avanti insieme al percorso lavorativo quello personale. C’è chi ha studiato per prendere la patente, chi la licenza della terza media. Avere al fianco dei tutor li ha spronati a cambiare vita e cercare di raggiungere dei piccolo traguardi personali. Anche questo fa parte del lungo processo del risanamento cittadino.
Abbiamo conosciuto tre donne che con impegno e dedizione per due anni hanno pulito le strade della nostra città, dal centro alle periferie. Maria Basile racconta con orgoglio di essere riuscita anche a trovare lavoro in un’azienda privata dopo aver concluso il tirocinio formativo con Messina Servizi. Proviene dal rione Taormina, non ha ancora avuto una casa e non sa quando sarà il suo turno, però le brillano gli occhi perché adesso ha un lavoro e ha riacquistato autonomia e dignità.
Poi ci sono Maria Broccio e Vera Maffei che durante i due anni di tirocinio sono diventate anche molto amiche. “Non ci conoscevamo e ora siamo sorelle. Il lavoro ci ha unite e dato una nuova vita”, racconta Maria mentre sorride all’amica. Anche lei abita ancora in una baracca a Gazzi, non sa quando la graduatoria arriverà fino alla sua famiglia ma è orgogliosa di avere avuto un’opportunità per via del suo status. “Ero disoccupata da 11 anni e quando ho ricevuto la chiamata di Messina Social City non potevo crederci”, racconta ancora emozionata. “Alla soglia del 50 anni non si trova lavoro. Questo tirocinio ha dato un senso alle mie giornate e penso sia stato anche utile per tutta la città avere delle persone dedite alla pulizia tutti i giorni”, racconta.
Anche Vera vive ancora nella baraccopoli di Camaro. L’esperienza lavorativa come operatore ecologico l’ha portata a conoscere zone di Messina in cui non era mai stata prima. “Ho conosciuto tanti colleghi, che poi sono diventati amici, e molti commercianti che erano felici di vederci ogni mattina”, racconta con un pizzico di orgoglio.
Entrambe vedono il futuro lavorativo incerto, ma ritirano il loro attestato felici di aver cambiato vita e di aver contribuito a rendere la città più decorosa.