Il Quarto Quartiere oggi pomeriggio alle 15.30, nella sede di via dei Mille n. 88, apre le porte ai cittadini interessati per il consiglio circoscrizionale sulla Stu Tirone. Sul tavolo, gli intendimenti dell'amministrazione comunale, in vista del tavolo tecnico convocato dal Municipio per questa settimana. Al consiglio sono perciò stati chiamati a relazionare il presidente della società, Marcello Parrinello, e l'assessore al ramo Sergio De Cola. La linea della municipalità di centro città resta ferma: l'amministrazione deve revocare in autotutela la delibera formativa della Stu e liquidare le quote societarie.
La mancata convocazione del Quartiere al tavolo tecnico non è piaciuta alla Circoscrizione, che nella interrogazione scritta con la quale chiede al Comune di stringere i tempi, torna a stigmatizzare il metodo di lavoro della Giunta Accorinti "ove manca di partecipazione, concertazione e trasparenza nelle scelte politiche e amministrative, su un tema dirimente e significativo , quale è quello della STU-Tirone, su cui tanto ha lavorato e si è espressa la Circoscrizione, per rappresentare istanze provenienti dai cittadini e dai residenti".
Intanto gli abitanti della zona hanno ottenuto una prima vittoria giudiziaria: il giudice monocratico Scolaro ha assolto i residenti della scalinata Sergi per il mancato sgombero delle palazzine, sgombero ordinato nel 2013 per via dell'edificio pericolante che ancora incombe sulle loro teste. Assistiti dall'avvocato Luigi Azzarrà, i residenti sono stati assolti con formula piena, "perché il fatto non costituisce reato".
"In realtà al momento dell’accesso dei Vigili Urbani, tra il 16 e il 18 aprile del 2013, l’efficacia del provvedimento era stato sospeso quindi nessun ordine poteva essere eseguito – racconta il presidente del IV Quartiere, Francesco Palano Quero – Va inoltre evidenziato come contestualmente all’emissione dell’ordinanza nessuna alternativa abitativa era stata offerta dal Comune. Da quel 19.2 di due anni fa, per fortuna e su nostra pressante sollecitazione, qualcosa si è mosso, seppure con ritardo: infatti è stata emessa, lo scorso dicembre, l'ordinanza sindacale n°260 per la messa in sicurezza e/o demolizione di quel fabbricato, anche se all'ordine i proprietari (non residenti) non hanno dato riscontro. Certamente, vigileremo affinchè quei privati/proprietari non rimangano inerti e intervengano, in tempi celeri, esattamente come per l'edificio fatiscente più vicino alla via degli Angeli oggetto di un'altra ordinanza sindacale, la n°235 del novembre 2014. L'obiettivo primario?La sicurezza dei cittadini. E ancora quello di riattivare, dopo l'abbattimento delle baracche sottostanti le mura di Carlo V, a piccoli passi ma concreti e cadenzati, la riqualificazione del borgo storico al centro della città più degradato e abbandonato, ma potenzialmente bellissimo, un pezzo di una Messina antica da far rivivere".
(Alessandra Serio)