Piccole frane, allagamenti, torrenti esondati. I temporali hanno flagellato tutta la provincia di Messina ma in particolare la fascia jonica e soprattutto Giardini Naxos, a pochissima distanza da Calatabiano. Ecco perché, oltre che ai danni sul territorio, i timori sono rivolti alla condotta del Fiumefreddo, lì dove sono posati i tubi flessibili provvisori. Una provvisorietà che dura da 13 mesi, un tempo spropositato e impensabile quando la collina di Calatabiano franò, il 24 ottobre del 2015.
I vertici e i tecnici dell’Amam si sono subito recati in sopralluogo sul posto. “Ci sono stati piccoli smottamenti sui tubi – dice il presidente Leonardo Termini – e un’altra piccola frana ha coperto la canaletta dei dreni, nella parte bassa, ma non ci sono danni tali da lasciar presagire qualcosa di grave. In ogni caso l’attenzione resta alta perché il terreno è zuppo e bisogna vedere come reagisce alle forti piogge. Se i dreni hanno fatto bene il loro lavoro, come crediamo, non ci sono rischi, viceversa una parte di terreno potrebbe riversarsi sulla condotta e danneggiarla. Stanotte l’erogazione parte regolarmente, senza particolari problemi, anche se c’è da smaltire questo bagno d’acqua, poi faremo altri sopralluoghi”.
Dopo aver momentaneamente tranquillizzato i messinesi, Termini torna all’attacco allo stesso identico modo di altre volte precedenti. “E’ davvero imbarazzante, per non dire di peggio, che da 13 mesi i cittadini debbano stare col naso in su sperando che la pioggia non faccia danni. Pare che ai primi di dicembre sarà individuata la ditta, lo speriamo, ma c’è chi non dovrebbe dormirci la notte per fare più in fretta possibile, un ritardo simile è vergognoso e ingiustificabile”.
Non solo Calatabiano, novità ancora peggiori arrivano per la riparazione della condotta dell’Alcantara, interrotta all’altezza di Alì da sei anni. Dopo una serie di promesse, l’avvio dei lavori è slittato ancora. “Martedì scorso siamo stati in videoconferenza con la Protezione Civile regionale e con Siciliacque – racconta Termini – ma si è parlato più della ricerca in corso di fonti alternative che dei reali problemi Calatabiano e Alcantara. Ora Siciliacque dice che inizierà i lavori ad aprile e che è un falso problema perché ci sono due bypass. Non è affatto così perché la condotta dell’Alcantara arriva al serbatoio Tremonti, non al Montesanto, e può portare 400 litri al secondo. Se sono stati pronti a fare i due bypass e a fornirci l’acqua quando ci è servita, non lo sono altrettanto nel rispettare un obbligo previsto dalla convenzione in vigore con la Regione, vale a dire il ripristino della funzionalità originale”.
E infine c’è la questione Forza d’Agrò dove il problema non sono solo i tempi ma anche i fondi. “Lunedì o al massimo martedì avremo i pareri residui sul progetto – conclude il presidente dell’Amam – e avvieremo immediatamente la gara per iniziare i lavori che hanno un costo di 1 milione e 400mila euro, una parte per la condotta e una parte per il consolidamento del versante estraneo alla condotta. Quindi ho fatto visionare il progetto all’assessorato territorio e ambiente e l’assessore Croce ha mostrato attenzione e particolare sensibilità, che mi auguro verrà finalizzata. E’ impensabile che l’Amam possa interessarsi di tutti i territori in cui passano i 60 chilometri di condotta, altrimenti ci sostituiamo agli enti preposti. Se anche stavolta resteremo soli stringeremo la cinghia, perché non possiamo aspettare, ma non è una linea che può passare. Non è giusto caricare 1 milione e 400mila euro sulle spalle dei messinesi, è bene che i cittadini sappiano come stanno le cose”.
(Marco Ipsale)