Tra i tir e l’isola pedonale spunta il “terzo incomodo”: la crisi economico-finanziaria del Comune

Tir ed isola pedonale sono gli argomenti più dibattuti del momento, fuori e dentro il palazzo. Tra i due temi più “caldi” di questi primi giorni di agosto si inserisce un argomento scomodo e “scottante”, per restare in tema di temperature: la crisi economico- finanziaria del Comune.

Se liberare Messina dai bisonti della strada è la «battaglia delle battaglie» e la difesa dell’isola pedonale «una battaglia di civiltà», come ha ripetuto spesso Accorinti nelle ultime settimane, risanare le casse di Palazzo Zanca è una priorità assoluta. Tir o non tir, isola o non isola. Se il Comune non dimostrerà di essere in grado di far quadrare i propri conti, il dissesto sarà inevitabile e l’ente affonderà, insieme a tutta la città.

A palazzo Zanca mancano ancora all’appello: bilancio consuntivo 2013, bilancio di previsione 2014 e piano decennale di riequilibrio. Senza questi tre documenti l’unica meta che si intravede attualmente all’orizzonte è il default. Per il previsionale 2014 ci sarà tempo sino al 30 settembre, ma i termini per l’approvazione del piano di riequilibrio scadono tra meno di un mese, esattamente il 2 settembre, e visto che l’assessore al bilancio nonché vice- sindaco, Guido Signorino, ha sempre detto che i due documenti contabili devono camminare insieme bisognerà fare in fretta, molto in fretta anche per il bilancio di previsione.

Intanto, proprio sul documento di risanamento che dovrà salvare dal fallimento il Comune è tornata a farsi sentire la Corte dei conti. In data 30 luglio, i magistrati contabili hanno inviato una lettera all'amministrazione comunale e per conoscenza al Consiglio comunale per avere una relazione in merito all'iter che la giunta sta seguendo per il piano di riequilibrio e per chiedere copia originale delle misure correttive richieste dall’organo di controllo e adottate dall’aula.

Il segretario/direttore generale Antonio Le Donne ha risposto d'aver ricevuto la nota della magistratura contabile e di aver già dato mandato ad una sua funzionaria di fiducia affinché concordi i tempi per l'invio della relazione e i dettagli in merito alle richieste.

Il paradosso, però, è che – come detto- il Comune non ha ancora adottato neanche il rendiconto 2013, attualmente al vaglio del Collegio dei revisori dei conti, a cui solo da poco è stata consegnata la nota informativa sulle società partecipate, prevista dalla legge ed approvata dalla giunta in momento successivo rispetto allo schema del consuntivo. (vedi correlati)

L’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica ha già tirato le orecchie al Comune per i ritardi nell’approvazione del documento economico-finanziario, i cui termini sono scaduti addirittura il 30 giugno scorso. La Regione non ha ancora nominato il commissario ad acta, ma i consiglieri – che anche per la mancata approvazione del consuntivo e non più solo per quella del previsionale rischiano la decadenza- sono molto preoccupati. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, la presidente Emilia Barrile, ha reso nota la comunicazione epistolare intercorsa tra lei, l’assessorato Autonomie locali, il ragioniere generale di Palazzo Zanca Cama e l’assessore Signorino. La Barrile ha bacchettato la giunta, imputandogli ogni responsabilità per il ritardo sin qui accumulato nell’adozione del bilancio consuntivo, che è già incardinato ai lavori d’aula ma non può essere discusso dal Consiglio perché ancora ancora privo del parere tecnico. Il presidente dei revisori dei conti Dario Zaccone fa sapere che la relazione sarà probabilmente pronta all’inizio della prossima settimana, ma anche lui sottolinea che lo slittamento dei termini dipende dal ritardo con cui hanno ricevuto tutta la documentazione necessaria per analizzare il documento contabile, che fotografa spese ed entrate relative al 2013.

Il Consiglio comunale si potrebbe dunque trovare a dover votare il consuntivo alla vigilia di Ferragosto.

Danila La Torre