Il documento porta in calce la firma del Sindaco di Rometta, Nicola Merlino, ma al termine dell’Assemblea convocata ieri per eleggere il presidente dell’Ato Idrico è stato già condiviso da un’ottantina di amministratori comunali. I sindaci hanno infatti deciso di fare squadra e contestare i tagli ai trasferimenti decisi dalla Regione, che rischiano di mandare molti Comuni con i conti già in rosso in dissesto .
«E’ in corso di emanazione – si legge nel documento – il decreto dell’Assessorato Regionale che definisce e attribuisce i trasferimenti regionali – fondo investimenti – ai Comuni . I tagli previsti, sommati a quelli già operati sulla parte corrente, si risolvono in un dimezzamento delle risorse.
Si tratta di un attacco alle Autonomie locali e soprattutto a quegli Enti che tentano di collocare nell’alveo della legittimità l’attività di programmazione economica proprio al fine di assicurare alle città un governo consapevole».
Per il sindaco Merlino e per gli altri amministratori «il provvedimento riduce drasticamente le risorse che assicurano servizi primari, incuranti dell’impossibilità ,anche giuridica ,di variare il bilancio a novembre e dell’impossibilità di ridurre risorse già impegnate da tempo con l’assunzione delle relative obbligazioni ».
«La decisione dell’Assessorato , se possibile, appare ancora più grave – continua il documento – perché viene assunta in spregio alle strategie che, tardivamente, la Regione sta elaborando ad esempio in materia di rifiuti».
Per queste motivazioni, i sindaci respingono «i Decreti Assessorili che riducono indiscriminatamente e drasticamente i trasferimenti regionali parte corrente e parte investimenti per l’anno 2016» ed invitano l’Assessorato regionale «a sospendere l’emanazione del Decreto parte investimenti ricercando tutte le misure possibili per evitare che la mancanza di una tempestiva programmazione della spesa ricada sui Comuni e cioè sulle Autonomie locali che più da vicino affrontano i problemi ed erogano servizi primari alla collettività».
Il documento elaborato da Merlino finirà sul tavolo del Governo regionale, che dovrà decidere se accogliere le istanze dei sindaci e tornare sui suoi passi o procedere con il dimezzamento delle risorse, condannando gli enti locali a un default che in molti casi diventerebbe inevitabile.
DLT