Accorinti contro i “populisti” Lo Presti e Sturniolo: “Non esistono moduli per non pagare la Tari”

Hanno parlato di cifre, numeri e dati, hanno passato ai raggi x una mole considerevole di carte, perizie, verbali, piani industriali, hanno parlato di fallimento della gestione rifiuti e hanno spiegato perché. Punto per punto. Dalla gestione Ciacci ai costi di Messinambiente, dallo sfascio creato negli anni ai disservizi di oggi, i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo nei giorni scorsi hanno illustrato una dettagliatissima analisi del sistema rifiuti messinese, definendo l’amministrazione Accorinti “corresponsabile” di un fallimento conclamato sia sotto il profilo societario che sul fronte dei servizi resi alla città (VEDI QUI). In quella stessa occasione i due consiglieri, coadiuvati dall’avvocato Aura Notarianni, hanno anche lanciato un’iniziativa che ha trovato immediatamente grande riscontro nei cittadini: la possibilità di ottenere una considerevole detrazione sulla Tari in considerazione delle inefficienze nei servizi resi e dello stato di emergenza sanitaria conclamato dalle ordinanze emanate dal sindaco Accorinti per disciplinare la gestione rifiuti.

Iniziativa che sembra aver mandato su tutte le furie proprio il sindaco Accorinti che attacca furiosamente i due consiglieri, senza mai nominarli, e non esita a definirli populisti e incantatori di serpenti.

“Era già accaduto e puntualmente accade di nuovo. Quando arriva una tassa c’è chi salta addosso all’occasione per vendere un po’ di populismo a basso costo mescolato a fumo e polveroni”. Accorinti ricorda che già nel 2013, con la Tares, un’associazione aveva mobilitato CAF e professionisti (facendo spendere soldi a vuoto ai contribuenti) per predisporre moduli di richiesta di rimborso parziale del tributo per servizio non reso. “Già in quell’occasione erano stati ottenuti solo: procurato allarme, appesantimento di lavoro a carico dell’ufficio tributi, inutili esborsi per i cittadini imboniti dagli incantatori di serpenti e, alla fine, nessun rimborso all’utenza” dice il sindaco che poi chiude qualsiasi possibilità di iniziativa da parte dei cittadini. Il primo cittadino spiega che non esistono moduli validi e il regolamento (come da legge) parla chiaro: i rimborsi sono dovuti solo in caso di: “…situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente” (art. 32 regolamento IUC). In altri termini, per avere il rimborso (che ovviamente potrebbe riguardare non già l’intero tributo, ma il solo periodo di conclamata situazione di danno) occorre che tale situazione sia certificata dall’autorità sanitaria con atti pubblici e ufficiali. E non risulta agli uffici alcuna base documentale su cui far valere la richiesta. Non è un caso, continua Accoranti, se durante la discussione della TARI 2015 è stato bocciato dal Consiglio Comunale l’emendamento proposto da alcuni consiglieri che volevano introdurre una riduzione generalizzata del tributo invocando proprio il disservizio. Il Consiglio Comunale ha ritenuto che, non essendovi alcun presupposto regolamentare per riconoscere la riduzione tributaria, l’emendamento in questione avrebbe causato un danno erariale, con diretta responsabilità di chi lo avesse voluto approvare.

“Purtroppo è facile vendere illusioni a buon mercato. Il problema è che queste vecchie tecniche populiste (imparate rapidamente dai protagonisti di questo show) sono solo sfascismi senza contenuto, che danneggiano in primo luogo i cittadini che in buona fede vi si affidano. C’è il rischio infatti di incorrere nelle sanzioni per i pagamenti tardivi”.

Dunque l’appello ai messinesi: “Mi rivolgo a tutti i cittadini. È dimostrabile che l’incremento della Tari coincide con l’aumento del costo dovuto alla distanza della discarica di Motta S. Anastasia, dove siamo da un anno costretti a conferire per la chiusura dell’impianto di Mazzarrà. L’amministrazione in questi anni ha lavorato ponendo le basi per un sistema di raccolta totalmente rinnovato, col recupero del finanziamento per l’estensione del “porta a porta” a 100.000 messinesi, che incrementerà la raccolta differenziata, e con l’utilizzo degli impianti già completati a Pace. Il 7 ottobre si è chiusa la gara per l’acquisto delle attrezzature, sono in valutazione le offerte e il servizio dovrebbe avviarsi tra dicembre e gennaio. Allo stesso tempo, verrà attivato l’impianto per la separazione della frazione secca, migliorando la qualità e (per conseguenza) il rendimento della raccolta. Con il raggiungimento di questi obiettivi (riduzione dei conferimenti in discarica e aumento dei ricavi da differenziata), si potrà operare una sensibile riduzione del tributo già nel 2016. Già l’aumento dei contribuenti (3.700 utenze in più in due anni) ha aiutato a ripartire il peso del tributo e stiamo oggi per raccogliere il frutto di molti sacrifici. È importante, però, sapere che per ottenere questi risultati a beneficio di tutti, tutti noi dobbiamo responsabilmente partecipare”.

Per il primo cittadino quindi i messinesi dovranno pagare senza batter ciglio una Tari da 45 milioni di euro e accettare la spiegazione che questo costo così alto deriva dal fatto che per l’intero anno Messina ha portato i rifiuti a Motta S. Anastasia. Nessun accenno ai sovraccosti di Messinambiente, nessun accenno al fatto che in extremis sono stati inseriti nella Tari circa 2 milioni di euro per scongiurare l’ennesimo debito fuori bilancio prodotto dalla società di via Dogali. Nessun accenno neanche a tutte le altre numerose e pesanti contestazioni mosse dai consiglieri Lo Presti e Sturniolo. Accorinti si è fermato all’iniziativa Tari e al modulo preparato per dare ai cittadini la possibilità di fare questa richiesta di sgravio, i due consiglieri comunali vorrebbero invece avere risposte concrete su tutti gli altri punti.

Dura la replica arrivata dai due ex accorintiani. “Il comunicato stampa del sindaco tradisce una pratica politica violenta fascista e intimidatoria e se fosse veramente scritto da lui metterebbe una pietra tombale sui suoi 40 anni di lotta. Se invece fosse stata scritta da quei piccoli personaggi in cerca d’autore che gli girano intorno Accorinti dimostrerebbe di essere un prigioniero politico. Si pone comunque un vero e proprio problema di agibilità democratica delle Istituzioni” ha dichiarato Nina Lo Presti. Sulla stessa scia Sturniolo: “Tutte le volte in cui noi leggiamo una cosa firmata da Accorinti ci chiediamo chi l’abbia scritta e questo ci dà la cifra di cosa è diventata la città sotto questa esperienza amministrativa. La sua reazione è rabbiosa e crea dei problemi di agibilità politica. Tutto viene enfatizzato intorno alla questione della Tari, noi abbiamo parlato dei mali delll’intero sistema di gestione dei rifiuti che lui adesso sta coprendo perché ha adottato a carte contabili e prassi del passato”. I due consiglieri sono pronti ad accettare la sfida: “Se Accoranti ne vuole parlare pubblicamente siamo pronti”. Vedremo se ci sarà un terzo round.

Francesca Stornante