La conferenza sul punteruolo Rosso indetta ieri dal Partito Democratico (vedi correlato) e le affermazioni dell’esperto agronomo Saverio Tignino rispetto all’operato dell’amministrazione sia riguardo gli interventi di potatura che sulla lotta al punteruolo rosso, “scatenano” le reazioni dell’assessore al ramo Elvira Amata, più volte chiamata in causa durante l’incontro. Di seguito riportiamo la replica della rappresentante di giunta.
«Pur comprendendo che le contestazioni diffuse da esponenti del PD sono motivate da mere finalità politiche con il solo scopo di volere denigrare l’operato dell’amministrazione della quale mi onoro di far parte, sento comunque il dovere di smentire nel dettaglio le accuse avanzate, ciò per rendere ai cittadini messinesi una corretta esposizione dei fatti, scevra da qualunque strumentalizzazione, e anche per tutelare il lavoro di questo assessorato svolto sempre, in tutte le sue componenti, con serietà e spirito di dedizione civica.
Pur mantenendo nella rispettosa considerazione il parere del dott. Tignino, non posso non far notare che lo stesso non sia l’unico esperto agronomo della città e che, pertanto, le sue tesi non possono assurgere a valore assoluto. Ecco perché, per la stesura del programma di interventi di cura e manutenzione del verde cittadino, mi sono avvalsa dei risultati di un tavolo tecnico, da me preventivamente convocato, del quale facevano parte professionisti di riconosciuta competenza e professionalità .
E’ sulla scorta degli approfondimenti e delle considerazioni di questo tavolo tecnico che è stato messo a punto il piano di interventi di potatura del verde cittadino, seguendo quindi un criterio scientifico ed esclusivamente mirato alla salvaguardia delle piante che ornano la nostra città.
Una scelta votata alla concretezza e all’interesse collettivo, caratteristica di tutta l’amministrazione del sindaco Buzzanca, piuttosto che alla facile propaganda di facciata com’è uso dei facili detrattori.
A causa delle ormai note ristrettezze finanziarie delle casse comunali si è potuto dare il via agli interventi di potatura soltanto a stagione inoltrata, alla fine dello scorso marzo: pertanto si è voluto sfruttare al massimo il tempo a disposizione prima della già preventivata interruzione, stabilita sulla scorta di una costruttiva collaborazione con l’esperta animalista Anna Giordano, per rispettare il delicato periodo della nidificazione. Gratuite, infondate e false, pertanto, le accuse di scarsa programmazione.
Per quanto attiene, poi, alle modalità degli interventi si è dovuto procedere con il primario obbiettivo di riparare ai danni procurati da interventi di potatura maldestri, e tanti addirittura inopportuni, che sono stati effettuati negli anni precedenti. In tal senso, mi sorprende che un esperto del calibro del dott. Tignino non si sia accorto dei danni procurati in passato e non si sia reso conto della necessità di intervenire radicalmente sulla pianta e non, come suggerirebbe, con la semplice sagomatura. Cosa, quest’ultima, che proprio lui, quando nel recente passato è stato consulente retribuito dell’Ato3, non ha previsto e che oggi comporta, appunto, l’intervento radicale.
Stesse considerazioni vanno doverosamente fatte per quanto riguarda la lotta al punteruolo rosso. Per la stesura di un piano di contenimento, come previsto da decreto regionale, puntando essenzialmente sulle esperienze e professionalità acquisite sul campo specifico del punteruolo rosso, ho chiamato ad assistermi l’ordine degli agronomi della provincia di Messina, il Servizio 5 Fitosanitario Regionale U.O. 118 di Milazzo. Da quest’ulteriore e qualificato tavolo tecnico è scaturito un documento unitario che ha tracciato le linee guida del piano d’azione per il contenimento del punteruolo rosso ”Rhynchophorus ferrugineus (Olivier)” delle palme della città di Messina che ha previsto due fasi ben distinte: una prima fase di monitoraggio delle P. Canariensis presenti nel territorio comunale ed una seconda di intervento con tutti i mezzi disponibili e, principalmente, a basso impatto ambientale».