“Riscontro le sue osservazioni – fattemi pervenire tramite comunicato stampa (avrei preferito una telefonata o un incontro come è logico tra istituzioni) – ringraziando anticipatamente del fatto che sicuramente metterà a disposizione del Cas la pozione magica, in suo possesso, per risolvere le criticità della rete autostradale, quella stessa che in questi 5 anni ha utilizzato nel gestire la Città capoluogo con i suoi smisurati problemi tutt’ora irrisolti (saranno i messinesi a valutare l’operato). Comprendo che il periodo elettorale induce chi è alla ricerca di consenso a fare voli pindarici alla ricerca di voti”.
E’ pungente il presidente del Cas, Rosario Faraci, in risposta al sindaco Renato Accorinti, che aveva lamentato le criticità delle autostrade siciliane, in particolare del tratto Messina – Taormina dell’A 18.
“Criticità ben note – dice Faraci -. Ma non è facile recuperare i ritardi di oltre 20 anni di commissariamenti nei quali si sono sempre gestite le spicciole questioni del quotidiano e le emergenze non rinviabili. In questo lungo periodo la Regione non ha mai supportato lo sviluppo della rete autostradale Cas che, di fatto, è stata ridotta al livello in cui oggi si trova. Il Consiglio Direttivo che presiedo, fin dall’ insediamento, ha operato attivamente per risanare i bilanci, per fare fronte agli enormi debiti del passato, per gestire il personale (oggi mancano le figure chiavi di ingegneri e geometri), per effettuare gli essenziali interventi di manutenzione, per eseguire i grandi lavori frutto dell’inserimento del Consorzio in tutte le programmazioni infrastrutturali (oggi sono tanti i cantieri con logo Cas, stazione appaltante significativa per finanziamenti, in grado di contribuire a sostenere l’asfittico volano occupazionale a tutti i livelli), per dare un nuovo volto e dignità alla Messina-Palermo ed alla Messina-Catania (per limitarci al territorio locale) che, nonostante la datazione, sono e rimangano tratte autostradali importanti ed indispensabili per la viabilità regionale e per quelle metropolitane. Certamente molto ma molto altro ancora dovrebbe essere fatto. Ognuno risponderà per il suo operato e per il livello di sensibilità e responsabilità dimostrate”.
Il presidente ricorda “l’impegno del Cas per aiutare il Comune a risolvere le difficoltà del collegamento dello svincolo Giostra (a carico del Comune stesso) con il viadotto Ritiro e l’intervento determinante dello stesso Cas con il farsi carico di attività e spese già di competenza del Comune al solo fine di risolvere concretamente, in modo adeguato, la questione del Viadotto Ritiro che rappresenta il fiore all’occhiello della viabilità cittadina, consentendo il decongestionamento del centro città. Né posso ignorare il costante coinvolgimento e l’attenzione del presidente Crocetta ai grandi lavori ed ai finanziamenti inseriti nei vari Masterplan. Purtroppo la diversificazione di competenze tra più istituzioni ed enti, oltre che la burocrazia nel settore autostradale pubblico, di fatto hanno rallentato la visione di managerialità che questo Consiglio Direttivo ed il suo management si sono dati”.
Secondo Faraci, “la trasformazione del Cas in spa con il successivo ingresso di Anas, era una delle possibili soluzioni prospettate per assicurare un portafoglio finanziario che non dipendesse dal solo pedaggio nonché una significativa azione manageriale finalizzata ad una gestione efficiente e agile dell’azienda, interventi veloci, una spesa programmata, costanti investimenti adeguati e perseguire davvero l’obiettivo della chiusura dell’anello autostradale della Sicilia perché i siciliani e la economia della Regione hanno diritto ad autostrade moderne ed efficienti”.