Cacciola: “In futuro la pedonalizzazione sarà ampliata su viale San Martino senza escludere via dei Mille”

Prima un gruppo di commercianti appartenenti all’associazione Messina in Centro, poi undici consiglieri comunali, di schieramento diverso, e in rappresentanza di gran parte del civico consesso. La richiesta era molto simile: riaprire al traffico l’intera via dei Mille e trasferire l’isola pedonale sul tratto corrispondente di viale San Martino, fino all’incrocio con la via Santa Cecilia.

Ed in effetti, discorso via dei Mille a parte, erano stati in molti, anche tra i semplici cittadini, a chiedersi del perché la pedonalizzazione sul viale San Martino fosse limitata ad appena cento metri, fino all’incrocio con la via Maddalena. Nella restante parte, invece, rimangono le solite automobili in divieto di fermata a ridurre il viale ad una sola corsia per senso di marcia, diventata ancor meno utile specialmente in direzione nord, in conseguenza dello “sbarramento” nei pressi di piazza Cairoli, che costringe a spostarsi a valle, verso le vie Ugo Bassi e La Farina. A questo punto, come già indicato da più parti, tanto vale dirigersi direttamente in queste due vie. A valle, c’è poi anche l’alternativa via don Blasco, mentre a monte la via Ghibellina, via Cesare Battisti e, a breve, probabilmente tornerà in direzione nord anche la via Risorgimento.

Abbiamo interpellato l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, per chiedere i motivi per cui sia stato escluso finora il viale San Martino e se le proposte di commercianti e consiglieri comunali, di riaprire al transito la via dei Mille, siano accoglibili.

“Considerata l’isola che c’era già stata in passato in via dei Mille – dichiara Cacciola – e l’interesse da parte dei commercianti nel riproporla, abbiamo voluto accogliere l’esperienza di chi ha già gestito un’area pedonale, o comunque l’ha accettata. E’ un passaggio importante perché fa da stimolo all’accettazione da parte degli altri, un modo di unire le esperienze per favorirne l’ampliamento, visto che il nostro intendimento è sempre stato quello di non limitarci alla sola via dei Mille. Non l’abbiamo aperta neanche a dicembre, proprio per far partire un progetto univoco. Non si tratta di una scelta per favorire qualcuno piuttosto che un altro, ma di mettere a frutto un’esperienza, a prescindere da chi l’avesse fatta”.

Perché, però, la pedonalizzazione di via dei Mille è stata prevista fino a via Nino Bixio, mentre quella del viale San Martino si limita a via Maddalena? “Chiudere solo il viale San Martino non va bene – risponde Cacciola – in quanto le vie perpendicolari che vi si affacciano diventerebbero delle vie cieche ingestibili, con difficoltà di circolazione, parcheggi anche in mezzo alla carreggiata e necessità di uscire a marcia indietro”.

Cosa impediva, allora, di pedonalizzare anche quei tratti delle vie perpendicolari, così com’è stato fatto nelle prime perpendicolari tra via dei Mille e via Risorgimento? “Non lo impediva nulla – spiega l’assessore -, anzi lo avremmo potuto fare e probabilmente lo faremo. Non lo abbiamo fatto subito per agire gradualmente. Già ci dicono che è un’isola troppo grande, figurarsi se avessimo prolungato tutto fino a via Santa Cecilia. Avremmo dovuto chiudere il traffico anche davanti ad un’altra decina di isolati, tra l’altro maggiormente abitati rispetto a quelli intorno a piazza Cairoli, e avremmo dovuto togliere anche qualche altro parcheggio a pagamento. Un sacrificio da sopportare volentieri, ma che avrebbe avuto un impatto troppo forte”.

Per il momento, dunque, la pedonalizzazione del viale San Martino rimane molto circoscritta, ma in futuro le cose potrebbero cambiare. “E’ un nostro obiettivo assoluto – riprende Cacciola – ma vogliamo andare per gradi, facendo intanto assorbire questo primo nucleo di partenza. Entro tre, quattro o cinque mesi, è mia intenzione accogliere la proposta dei consiglieri comunali di includere il viale San Martino, perpendicolari comprese. Escludere la via dei Mille, però, mi sembra preconcetto, non dev’essere un aut aut. Accettiamo comunque volentieri le nuove idee, anzi chiediamo la collaborazione da parte di tutti per ragionare insieme, sia nell’includere nuovi tratti sia nell’escluderne altri”.

L’assessore Cacciola replica anche alle proteste dei commercianti, che lamentano un calo degli incassi. “Avviene soprattutto nella parte a valle ed in particolare per i bar o altri servizi di ristoro. Nasce dalle abitudini di noi messinesi di andare a prendere un caffè avvicinandosi al massimo con la propria vettura. Adesso che non c’è più la possibilità, quei bar dovranno cambiare il tipo di clientela, intercettando chi va a passeggiare, magari con dei tavolini fuori. In questo momento potrebbero risentirne, ma poi potranno godere di una clientela molto più ampia e rilassata. In ogni caso, siamo sempre aperti al confronto. L’idea non è certo quella di sfavorire il commercio, anzi all’opposto, e nel contempo vogliamo dare un’area più vivibile per i cittadini”.

Che fine ha fatto – chiediamo poi – il progetto della “rambla” nella parte bassa del viale San Martino? “E’ un’idea che non mi esalta – afferma Cacciola –. Lì stiamo prevedendo una parte della nuova pista ciclabile e penso piuttosto ad ampliare i marciapiedi laterali, invece che pedonalizzare il centro della carreggiata. Nel tempo, però, verificheremo come “avvicinare” la parte del porto a piazza Cairoli, non c’è ancora una progettualità chiara e bisogna valutare sperimentalmente se le idee proposte vengono accettate”.

Per la funzionalità delle isole pedonali, è necessario anche un efficiente servizio di trasporto pubblico. Quali novità su questo fronte? “Con i residui dei contributi regionali, dopo aver pagato gli stipendi, pensiamo di acquistare alcuni bus usati e di riparare uno o due tram – conclude Cacciola -. Stiamo anche verificando alcune gare già espletate, che potrebbero farci recuperare qualche altro autobus. L’intera riorganizzazione dell’Atm è in fase di predisposizione ma non si concluderà a breve termine. In quest’ambito rientra anche il contratto di servizio, che comunque è legato al nostro dipartimento alla Mobilità e sarà redatto a breve”. Un accenno, infine, alla metroferrovia. “Se Trenitalia ci conferma cinque coppie di corse e riusciamo a prevedere le corse a pettine con gli autobus, l’Atm potrà predisporre il biglietto integrato e si potrà rilanciare il servizio”.

(Marco Ipsale)