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Rissa a villa Dante, accertamenti al via. Ma il problema a Messina non è la sicurezza

Messina – Una ronda quotidiana della Polizia Municipale, i controlli delle Volanti, un rilevante impianto di video sorveglianza.

I sistemi di controlli a villa Dante ci sono, aiutano ma non bastano ad arginare episodi come quelli della rissa tra ragazzine diventata virale sui social. Come non bastano ad evitare che ciclicamente qualche episodio simile si ripresenti, riportando al centro del dibattito il problema della movida violenta che “migra” con lo spostarsi dei ragazzi lungo i centri di aggregazione: dalla litoranea nord a piazza Cairoli, attraverso i parchi comunali.

Gli accertamenti sulla rissa tra ragazzine

Intanto sull’episodio denunciato dai consiglieri comunali sono partiti gli accertamenti. La Polizia Municipale acquisirà le immagini delle video camere utili e il video “incriminato” per ricostruire intanto i contorni di cosa è accaduto effettivamente. Il video mostra i risvolti cruenti di una zuffa tra giovanissime e l’intervento per dividerle di altri giovani, alcuni dei quali sembrano uscirne malconci. Tutto sembra degenerato in pochi secondi e il video porta alla data del 14 ottobre scorso.

Quello stesso giorno alle Volanti, competenti per zona, non sono arrivate segnalazioni di episodi simili, se non quello di una lite davanti la chiesa di Provinciale. La pattuglia è arrivata immediatamente ma di litiganti non v’era neppure l’ombra. Né ulteriori denunce da parte di feriti è arrivata nel giorno successivo. In casi come questi l’intervento dell’autorità scatta su denuncia di parte: chi si è fatto male, cioè, deve chiedere di procedere, denunciando, diversamente il fatto non diventa reato.

Presidio fisso anche a villa Dante?

Ad ogni buon conto l’allarme è scattato comunque e il Questore Annino Gargano ha già predisposto ulteriori ronde di controllo ed anche la Municipale, sotto l’input dell’assessore Roberto Cicala, studia misure per rafforzare la sicurezza nell’area ogni giorno frequentata da moltissime famiglie con bambini. La richiesta del presidio fisso è un intervento che altrove ha dato i suoi frutti, come nel caso di piazza Cairoli dove dopo l’apertura della caserma dei Carabinieri i fatti di movida violenta sono oggettivamente calati.

Disagio giovanile dilaga se i servizi sociali arretrano

Far leva sulla sicurezza, però, non è la strada giusta per arginare il fenomeno, come dimostra l’aumento di episodi simili, in tutta la città. Anche perché a meno che non sia possibile presidiare ogni singolo metro quadro di città, evitare eventi che possono degenerare in pochi secondi è utopistico, così come è impossibile reprimerli se non sfociano in danni particolarmente gravi. Ma non è la gravità dell’evento in sé a dover allarmare, come ha sottolineato il Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune, padre Giovanni Amante. Nessun correttivo può bastare, se di fronte all’avanzare del disagio giovanile le istituzioni arretrano nel servizio sociale, se le risorse agli enti locali per il settore diminuiscono.