Da tre a cinque componenti e, dopo oltre 20 anni, la presenza di un giudice di legittimità. Magistratura indipendente esulta per le elezioni al Consiglio superiore e considera il risultato "storico". "Avremo il tempo – si legge in una nota della segreteria – per un’analisi più approfondita del risultato elettorale, ma possiamo sicuramente dire che non ha vinto né la destra né la sinistra della magistratura (categorie che, già in crisi nel mondo della politica, mal si attagliano al mondo della magistratura, nonostante il reiterato e tenace tentativo di alcuni organi di stampa nel voler classificare i magistrati, anche in maniera strumentale). Ha vinto un gruppo di magistrati che ha una gloriosa tradizione e valori e principi sempre attuali. Un gruppo di magistrati abituati a lavorare in silenzio, ma fermi difensori della dignità del loro ruolo e del loro lavoro. Siamo sempre stati e sempre saremo strenui difensori dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e custodi dei valori della nostra Costituzione. Lavoreremo per garantire migliori condizioni di lavoro dei magistrati sotto tutti gli aspetti: peraltro, il contributo fornito dal nostro gruppo al disegno riformatore sotto il profilo organizzativo posto in essere dalle ultime compagini consiliari è significativo. Non possiamo tacere che ancora molto lavoro deve essere fatto e che soprattutto è necessario operare perché il Consiglio riacquisti maggiore autorevolezza, specie all’interno della magistratura e per far ciò importanti saranno i comportamenti concreti".
Ridimensionata, invece, la compagine consiliare del gruppo di "Area", che passa da sette a quattro componenti. Autonomia e Indipendenza registra il successo di Davigo ma non elegge nessun rappresentante nella categoria dei giudici di merito (dove vi era una vera competizione, non potendosi essere presa in considerazione la categoria dei pubblici ministeri, in cui vi erano 4 candidati per 4 posti).
Magistratura Indipendente conclude con "l’auspicio che, terminata la competizione elettorale, tutti i componenti togati ricordino di essere i rappresentanti di tutti i magistrati e lavorino per difendere la nostra autonomia ed indipendenza e per migliorare le nostre complessive condizioni di lavoro".