Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Si conclude così la vicenda giudiziaria dei cosiddetti "rimborsi gonfiati" al Comune di Lipari che, sei anni fa, coinvolse ventisette persone tra ex amministratori, ex dirigenti e dipendenti comunali.
Il Tribunale di Barcellona (presidente Celi) ha fatto cadere una parte dell'impianto accusatorio, stabilito le condanne per le missioni e dichiarate false le tabelle
Assoluzione piena (perché il fatto non sussiste) dall'accusa di truffa aggravata per i rimborsi spese diverse da quelle di viaggio per i dipendenti Francesco Rando, Stefania Salmeri, Ivan Ferlazzo, Francesco Guerrera, il sindaco Mariano Bruno, il dirigente Domenico Russo, l'ispettore di polizia Municipale Francesco Cataliotti, gli assessori Aldo Marino, Domenica Sparacino, Giacomo Biviano, Anna Maria Paola Spinella e Massimo D'Auria, il consigliere comunale Gesuele Fonti, i dirigenti Francesco Subba e Giuseppe Finocchiaro (le cariche si riferiscono all'epoca dei fatti).
Il giudice ha poi dichiarato prescritta la truffa sulle spese di viaggio fino al 25 ottobre 2009 e quindi il non doversi procedere per l'accusa, mentre ha condannato tutti gli altri per le accuse contestate, altri capi di truffa e falso, per le successive missioni.
Ecco il verdetto: 2 anni per Francesco Rando, 1 anno e 8 mesi per Mariano Bruno, 8 mesi per Giannò, Russo, Sparacino, Spinella, Guerrera, Fonti, d'Auria e Subba.
Totalmente assolti, invece, anche dall'accusa legata alle missioni gonfiate, la Salmeri, Cataliotti, Marino e Finocchiaro.
Il giudice, come detto, ha dichiarato la falsità delle tabelle utilizzate per pagare i rimborsi.