E’ un obbligo in ottemperanza alle nuove norme sul federalismo fiscale, il comune di Messina avrebbe dovuto provvedere da tempo, ma non si capisce chi debba presentarla. Né come. E’ la relazione di fine mandato, la "pagella" che il comune di Messina avrebbe dovuto preparare per presentarla ai cittadini, di cui parla il decreto legge 174, che obbliga le amministrazioni comunali, prima della scadenza del mandato, a relazionare su quanto fatto (o non fatto) nei quattro anni e mezzo precedenti, "consuntivo" all’esperienza amministrativa che poi andrà pubblicato sul sito del comune in maniera che gli elettori possano rendersi conto della bontà o meno dell’amministrazione. Il comune di Messina, ad oggi, però, non ha fatto nulla di tutto questo.
A norma di legge, avrebbe dovuto essere il commissario straordinario a redigerla e sottoscriverla (col contributo di "subrelazioni" da parte di segretario e ragioniere generale), in quanto di fatto “amministrazione comunale” coi poteri di Giunta e sindaco, ma non dovrebbe sottrarsi nemmeno l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca e la sua giunta, che hanno governato Messina per quattro anni e qualche mese.
Secondo il decreto 174, entro dieci giorni dalla sottoscrizione da parte del sindaco, la relazione dovrà essere trasmessa alla Corte dei conti, e sono previste sanzioni in caso di mancata redazione o di pubblicazione sul sito internet dell'ente. Sindaco e dirigenti responsabili, subiranno la riduzione alla metà, dell'indennità di mandato e degli emolumenti per i tre mesi precedenti al “ritardo”. I primi cittadini, inoltre, dovranno mettere in chiaro le motivazioni dell'omessa pubblicazione.
A una settimana appena dalla proclamazione del nuovo sindaco, però, gli uffici sono ancora al lavoro. Il segretario generale Santi Alligo ed il ragioniere Nando Coglitore per le parti amministrative e contabili di competenza, dovranno sottoporre al commissario le loro relazioni, e Luigi Croce dovrà firmarle e pubblicarle, in ritardo rispetto a quanto previsto per legge.
Perché fino ad oggi non si è ottemperato? Perché il ministero dell’Interno avrebbe dovuto proporre una bozza di relazione (di 63 pagine) quale modello da compilare, ma il documento è stato approvato solo una settimana fa. Quindi, al momento, niente relazione. Una situazione in cui si sono trovati parecchi enti locali. Molti altri, invece, la relazione di fine mandato l’hanno pubblicata e messa su internet. Come legge prescrive.