Dipendenti e precari comunali devono dire addio al “sogno” di indossare la divisa di vigile urbano. Il Consiglio comunale, con 23 voti favorevoli, un astenuto e nessuno contrario, ha approvato la proposta di delibera istruita dal Comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi e firmata quale proponente dal commissario straordinario Luigi Croce con cui a Palazzo Zanca si ritorna al passato , escludendo la possibilità di attivare procedure di mobilità interna da altre aree dell’Amministrazione per “traslocare” nel Corpo di Polizia municipale. Potranno, quindi, fare i vigili solo i vincitori di concorso.
Col il voto d’aula, è stato in pratica ripristinato l’art. 28 punto 5 del Regolamento del Corpo di Polizia Municipale, che nel 2009 era stato modificato dall’allora sindaco Giuseppe Buzzanca con i poteri speciali per l’emergenza traffico, il quale -attraverso tre atti di interpello – aveva “spalancato” le porte del Corpo anche al personale comunale interno, spesso attratto dalle maggiori indennità percepite dagli agenti di polizia municipale più che dal fascino della divisa.
Ufficialmente e stando a quanto si legge nell’atto, il provvedimento è consequenziale alla scadenza e del termine di validità dell’OPCM n.3721/2008 ed alla cessata emergenza per la quale quell’ordinanza è stata emessa, in realtà Croce ma soprattutto Ferlisi hanno voluto porre fine ad una procedura che ha sì “ingrossato” l’organico del Corpo Municipale, gravemente sottopeso, ma non lo ha strutturalmente rinforzato, facendo confluire in esso anche persone non idonee al servizio in strada, dove maggiore è la necessità di impiegare i vigili.
Non a caso, nella delibera votata dal Consiglio comunale si sottolinea che si è ritenuto «dover regolarizzare l’accesso al Corpo di Polizia Municipale, riconducendolo a quei criteri di esclusività nonché di specificità insiti nell’attività lavorativa prestata, assicurando altresì un percorso professionale omogeneo che origino e progredisca all’interno del Corpo medesimo».
La seduta odierna del civico Consesso è stata “presidiata” dai diretti interessati: sia da una piccola rappresentanza di precari, a cui è stata tolta ogni speranza di aumentare il loro monte ore, sia da qualcuno dei vigili assunti per un anno, che vedono in questa delibera un punto a loro favore per la stabilizzazione all’interno del Corpo.
Se si ragione esclusivamente sul piano lavorativo, la vicenda non ha vincitori ma solo sconfitti perché i precari (qualcuno anche da 20 anni!) ed i vigli a tempo determinato , precari anche loro, sono le due facce di una guerra tra poveri. Che non può avere vincitori. (Danila La Torre)