Passano le stagioni ma a quanto pare al Vittorio Emanuele, almeno per quel che riguarda le relazioni con i sindacati, la musica è sempre la stessa.
Dopo aver più volte richiesto un incontro con i nuovi vertici dell’Ente, alla fine, il 18 luglio c’è stata una prima riunione tra Slc Cgil, Uilcom Uil e Fials Cisal con il presidente Puglisi ed il neo sovrintendente Saija.
E sembrano essersi ripetuti vecchi copioni.
“Avevamo creduto, ancora una volta errando- afferma infatti Antonio Di Guardo, Segretario Provinciale di UILCOM-che le finalità della convocazione fossero le migliori per contribuire, tutti insieme, alla ripresa delle attività consone al ruolo che il Teatro dovrebbe avere in una città, purtroppo, sempre più allo sbando”.
Negli ultimi giorni le sigle sindacali avevano sottolineato l’inadeguatezza di certi comportamenti da parte di alcuni dirigenti che hanno contattato tecnici ed orchestrali per “suggerire” l’ipotesi di costituire cooperative per poter continuare a lavorare.
“Abbiamo assistito ad una rappresentazione a dir poco assurda oltre che deplorevole- ha aggiunto Giuseppe Di Guardo, Segretario Generale SLC Cgil- messa in atto dal Presidente nel ruolo di “comparsa” e dal Sovrintendente nel ruolo di “prima donna”.
Le tre organizzazioni sindacali stigmatizzando il modo inappropriato di intendere le relazioni industriali messe in atto dalla dirigenza dell’EAR hanno ribadito la necessità dell’istituzione di un tavolo relazionale atto ad intraprendere tutte le necessarie attività, utili alla ripresa della maggiore istituzione culturale cittadina, rimasta congelata per troppo tempo ed ancora alle prese con ristrettezze economiche.
“Quella che si immaginava fosse una regolare convocazione delle parti sociali utile ad avviare un dialogo- proseguono Cgil, Uil e Fials Cisal- è divenuta, dopo una breve introduzione del Presidente, un monologo da “Professorino al cospetto di alunni ripetenti” inscenato dal Sovrintendente, ed alla presenza di alcuni dipendenti in stile assemblea. I segretari hanno rispedito al mittente l’atteggiamento poco consono tenuto dai responsabili dell’Ente, un comportamento che porterà ad allontanare, ancora di più, le parti dall’ obiettivo di intavolare un percorso costruttivo”.
I venti quindi non sono dei migliori per il Teatro e le tre sigle sindacali annunciano azioni volte a tutelare i lavoratori, sia in organico che precari, che negli ultimi anni hanno già dovuto affrontare tempeste di ogni genere e che non si faranno intimorire da nuove bufere.
Rosaria Brancato