La situazione è critica. E incandescente. L’Atm ormai è una pentola in ebollizione e nel giro di pochi giorni saranno chiare le prime conseguenze delle azioni chieste dall’amministrazione De Luca al Direttore generale Daniele De Almagro. La sensazione è che di fronte ai tagli e ai risparmi imposti dal sindaco la coperta sia troppo corta. E a rimetterci sarà inevitabilmente il servizio, quindi i cittadini utenti che hanno imparato a muoversi su bus e tram e che, con grandissima probabilità, dovranno vedere diminuire linee e corse.
La questione è stata al centro dell’incontro che ieri pomeriggio ha messo di fronte il direttore generale e i sindacati che nei giorni scorsi hanno ripetutamente lanciato allarmi chiari e perentori e che hanno annunciato lo sciopero di fronte a una situazione che rischia di essere insostenibile per i lavoratori dell’azienda trasporti.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno preso atto di quanto riportato dal direttore dell'Atm sugli indirizzi che l'amministrazione comunale ha ritenuto di dare ai vertici aziendali nella riunione dello scorso 13 luglio, giustificati, secondo quanto riferito, da una grave crisi economica riscontrata per l'anno 2018 nei bilanci del Comune e che avranno come diretta conseguenza il taglio di servizi di trasporto e dei costi del personale.
«Rispettando ogni indirizzo politico e legittima volontà della amministrazione, riteniamo, come scritto nell'avvio della procedura di sciopero datata 4 luglio, prioritaria e urgente l'assunzione di nuovo personale autista, così come programmato da mesi, e la riconferma da subito di quello interinale già in opera. Senza questo personale, vista l'attuale pianta organica, sarebbero inevitabili tagli al servizio pubblico bus di quasi il 25%, anche considerato il necessario ricorso a lavoro straordinario che non è pensabile incrementare ulteriormente».
I tre sindacati evidenziano che, come da anni denunciano, lo stato di criticità del personale autista Atm è strutturale e non solo legato alla stagionalità. E le conseguenze aumenteranno nel tempo: «La mancata copertura delle piante organiche renderà impossibile, anche all'avvio delle scuole, fornire i livelli di servizio necessario a studenti e lavoratori di Messina, principali fruitori del servizio».
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno ribadito la richiesta di tutela degli attuali livelli occupazionali e hanno diffidato l'azienda dal mettere in atto tagli ai servizi che possano mettere a rischio i livelli salariali di tutto il personale, viste le ricadute che questi avrebbero sul contratto integrativo firmato nel luglio 2017 e basato su obiettivi di maggiore produzione che verrebbero a mancare per decisioni aziendali e politiche non attribuibili ai lavoratori.
I tre sindacati sono pronti a disdire anche il contratto di secondo livello, nel caso non vi siano le condizioni per la sua applicazione.
«Invitiamo la nuova amministrazione a prendere visione e confrontarsi nel concreto, aldilà delle leggende metropolitane, su come i dipendenti Atm ed il sindacato responsabile in questi anni abbiano scommesso nel rendere l'azienda più efficiente e più produttiva rispetto a soli pochi anni or sono, raggiungendo uno standard di efficienza nel servizio gommato capace di garantire costantemente circa il 98% dei mezzi disponibili in servizio giornaliero ed un aumento di produttività in chilometri per addetto del 75% in cinque anni».
Secondo Filt, Fit e Uiltrasporti non può essere vista come soluzione alla problematica della carenza di autisti la sospensione improvvisa del servizio Tranviario, che rappresenterebbe unicamente una scelta economica e di diversa concezione della mobilità di questa amministrazione: « Siamo disposti al confronto, senza pregiudiziali, nell'unico interesse di lavoratori e utenti. Prima di qualunque decisione si rende necessaria un'attenta analisi dei bilanci che non ci risulta presentino gravi deficit di esercizio, e delle ricadute per tutto il sistema di mobilità cittadino per valutare le eventuali proposte alternative all'interruzione del servizio su ferro .
«Il recupero dei 33 conducenti del tram oggi non è soluzione alcuna al vero problema, anzi richiederebbe una rivisitazione tale del servizio bus in centro città che porterebbe un aggravio di risorse autisti impegnate».
Nonostante le notizie poco rassicuranti, l’Atm aveva chiesto ai sindacati di chiudere l’ipotesi sciopero, ma le notizie avute hanno fatto optare per un prosieguo. Filt Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti dichiarano chiusa negativamente la prima fase delle procedure di sciopero e attivano il tentativo di conciliazione richiedendo incontro tra le parti presso la Prefettura di Messina.
«Riteniamo critico, per lavoratori e utenti, lo scenario che potrebbe delinearsi se non gestito dalle parti con buon senso e realismo nei modi e nei tempi opportuni e temiamo anche ripercussioni sul futuro della stessa Atm». Per questo sollecitano l'avvio del confronto con la nuova amministrazione che ad oggi ha agito in via unilaterale e, per la importanza della problematica, chiederanno al Prefetto di convocare al tavolo delle procedure di sciopero anche il Sindaco e l'assessore al ramo.
Francesca Stornante