PALERMO – Quale sarà il futuro dell’attuale tracciato dopo il completamento del raddoppio ferroviario? L’argomento è stato al centro di un incontro, propedeutico al tavolo tecnico sul riuso della linea, che si è tenuto ieri a Palermo nella sede del Dipartimento regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti. Presenti, tra gli altri, i rappresentati di Rfi e gli amministratori di Itala, Forza d’Agrò, Furci, Roccalumera, Alì Terme, Scaletta, Letojanni, Taormina, Fiumefreddo, S. Teresa, Castelmola, Gallodoro, Savoca, S. Alessio, Nizza e Pagliara, tutti Comuni interessati territorialmente dal passaggio della linea. I lavori per la realizzazione del doppio binario, avviati nel marzo di quest’anno, comporteranno lo spostamento più a monte del percorso nella riviera jonica, che sarà in larga parte in galleria. Una volta completata la nuova opera (secondo previsioni, in circa dieci anni) l’attuale tracciato sarà dismesso. Bisognerà dunque decidere come utilizzare i 30,7 milioni di euro già stanziati per “riconvertire” il percorso.
La decisione che dovrà essere assunta di comune accordo da tutti i sindaci. “Dobbiamo evitare – ha avvertito il sindaco di Roccalumera, Pippo Lombardo – che ogni Comune vada avanti con le proprie idee, pregiudicando una soluzione omogenea e funzionale per tutti. La mia proposta, condivisa anche dai colleghi sindaci, è che qualunque decisione sia presa sul futuro dell’attuale tracciato ferroviario venga assunta in maniera collegiale”. Le ipotesi sul tavolo sono tante. C’è chi spinge per realizzazione una terza via di collegamento che sgraverebbe i lungomari e la Ss114 dal traffico veicolare. Altri, invece, propendono per mantenere l’attuale binario e realizzare una sorta di metropolitana leggera per collegare i centri della riviera. “Partiamo da una lavagna bianca – propone Lombardo – e decidiamo insieme il futuro del tracciato, altrimenti perderemo un’occasione importante”.
Ma c’è un’altra problematica che al momento preoccupa, e parecchio, il sindaco di Roccalumera. E’ quella relativa ai cantieri allestiti per il raddoppio, che tanti disagi stanno comportando ai residenti nelle aree limitrofe e in tutto il comprensorio jonico. Lombardo, nelle scorse settimana, aveva annunciato di essere pronto a fare le barricate se non si metterà in atto una soluzione sul transito verso i cantieri dei mezzi pesanti. Ben 336 al giorno, per dieci anni. Numeri insostenibili. Il deputato regionale di Sud chiama Nord ha quindi richiesto e ottenuto l’intervento del Prefetto per accendere i riflettori sulla questione. Il tavolo tecnico che è conseguito ha però tagliato fuori i sindaci. Che adesso chiedono di essere ascoltati e di poter partecipare ai prossimi incontri per avere voce in capitolo.