Pubblichiamo le proposte dell’architetto Francesco Cappello.
Un piano particolareggiato per favorire lo sviluppo complessivo della riviera nord di Messina con tre ambiti interconnessi d’intervento: marino, viario e collinare. Un’idea progettuale al momento priva di ulteriori approfondimenti per ciò che concerne la fattibilità, l’integrazione con gli strumenti normativi in vigore e di progetto e gli interventi già finanziati o in fase di istruttoria per il finanziamento, che va considerata come una serie di ipotesi realizzabili o meno, ma integrate in una visione complessiva.
La prima illustrazione tratta dalla Planimetria Annunziata-Paradiso mostra una serie di interventi ipotizzati per migliorare complessivamente la viabilità, il sistema dei trasporti e la difesa del litorale. Si evidenziano infatti: la riqualificazione dei parcheggi e del lungomare sull’affaccio dell’area ex baby park, la riorganizzazione di alcune aree a livello del mare, incluse le massicciate di protezione, e la eventuale realizzazione di una seconda linea tramviaria (posta sull’attuale pista ciclabile) tra il capolinea dell’Annunziata e la piazza di Torre Faro. Quest’ultima opera – se ben gestita – rappresenterebbe una ottima alternativa all’uso dei veicoli privati, decongestionando il traffico rivierasco. In Tal caso, ovviamente, la pista ciclabile e il marciapiede verrebbero realizzati ampliando la fascia lato mare e nel caso specifico il tratto ciclabile e pedonale Annunziata – Paradiso verrà realizzato sul livello della spiaggia a margine del rione “Case Basse“.
La seconda illustrazione – sempre stralciata dai disegni di progetto – mostra il tratto di costa in prossimità del club nautico Paradiso. In particolare si ipotizza la realizzazione di una rotatoria in asse col torrente Paradiso e di un ampio parcheggio a raso al posto delle attuali vie interne. La piazzetta verrebbe riqualificata, mentre gli attuali marciapiedi a margine degli isolati verrebbero ampliati per consentire la collocazione di eventuali gazebo e giardini d‘inverno a servizio delle attività di ristorazione. Sul lato mare verrebbero collocate una serie di strutture di difesa dall’erosione e di servizio alle attività nautiche del club e del servizio di rifornimento. Il tratto costiero in esame prevede pertanto una destinazione d’uso di tipo nautico-diportistico, fermo restando l’utilizzo balneare e ricreativo delle spiagge esistenti. In generale lungo tutta la riviera è previsto un potenziamento dei parcheggi, nel caso sottostante previa riduzione della superficie dell’attuale stazione di distribuzione carburanti.
La terza illustrazione mostra uno schizzo relativo all’attuale sede della Lega Navale Italiana, posta di fronte alla chiesa di Grotte. Il progetto prevede la realizzazione di una darsena protetta da un molo di sopraflutto ben dimensionato, vista la forza delle mareggiate sul paraggio in esame. Banchine e superfici di servizio completano le strutture. Va da sé che l’integrazione – tra le altre – di un’intervento significativo e costoso, richiede una attenta valutazione e analisi. Tuttavia integrando i vari interventi previsti in un progetto a scala territoriale, si otterrebbero, a fronte di notevoli sforzi progettuali, dei finanziamenti complessivi per tutto il “sistema“ rivierasco, nella sua interezza e complessità. Non più singoli interventi, spesso scoordinati. È mia convinzione che solo un forte intervento progettuale e finanziario (si tratta di opere che complessivamente richiederebbero investimenti per parecchie centinaia di milioni) potrebbe rigenerare la riviera, prospettando uno sviluppo turistico-ricreativo sostenibile e soprattutto di qualità.
Il secondo intervento previsto a servizio dello sviluppo della nautica da diporto prevede la realizzazione di un porticciolo ricavato dal dragaggio della spiaggia compresa tra la foce del torrente Guardia e l’ex mini autodromo. Si tratta di un’idea che rasenta l’utopia visti i notevoli costi realizzativi, soprattutto per i dragaggi necessari. Lungo la foce del Guardia si ipotizza la realizzazione di un edificio proiettato sul mare, a servizio del porticciolo. I costi vanno giudicati tenendo presenti gli obiettivi da raggiungere. Se si intende rivalutare la riviera per un turismo di qualità, costi di gestione elevati (per rientrare dagli investimenti pubblici necessari, le istituzioni competenti esigeranno un canone di affitto/concessione piuttosto elevato…) a carico della società conduttrice del porticciolo, potranno essere sostenuti da corrispondenti introiti: si offre il meglio e si richiede un adeguato costo.
Un altro aspetto considerato nel progetto riguarda lo stato di degrado di diversi edifici rivieraschi. Si ipotizza, in modo piuttosto generico, la creazione di un’apposita società pubblica che possa censire e acquisire gli immobili in questione. Dopodiché si passerebbe alla fase progettuale, prevedendo – se possibile – ampliamenti e deroghe alle attuali norme edificatorie, per offrire agli eventuali investitori privati un’allettante occasione di affari. In sostanza gli investitori privati si troverebbero realizzare e gestire nuovi edifici, realizzati con criteri di sostenibilità, sicurezza e qualità, per attività commerciali, artigianali e abitazioni.
L’ultima illustrazione riguarda l’assetto viario. Senza un effettivo potenziamento della rete infrastrutturale viaria sul lato monte, integrata con interventi di sistemazione idraulico-forestale su tutti i versanti delle colline rivierasche, non si potrà mai raggiungere l’auspicata qualità e gli obiettivi del piano rivierasco. Nel caso specifico si prevede la riqualificazione e l’ampliamento delle 2 esistenti strade tra il torrente Pace, la fiumara Guardia e contrada Marotta. Le strade (2 carreggiate) collegherebbero – tramite galleria con sbocco all’altezza della cittadella universitaria – la riviera agli svincoli Giostra – Annunziata.
Gentili lettrici e lettori di “Tempostretto”:
Cercherò di rispondere brevemente a tutti i commenti, innanzitutto ringraziando per la cortese attenzione e soprattutto per l’educazione mostrata. Grazie davvero.
Risposta al signor Luca a proposito delle sue osservazioni sui pericoli di insabbiamento: ha ragione, avrei dovuto anche a livello di schizzo disegnare i moli di sopraflutto ruotati verso l’esterno, verso i fondali profondi, altrimenti si rischierebbero insabbiamenti stile approdo di Tremestieri.
Risposta al sig. Nastasi: vero, ho dimenticato di disegnare, perlomeno a livello di ipotesi, la copertura del torrente Annunziata, magari aggiungendo dei bei filari alberati.
Risposta al sig. D’Anda: negli altri disegni (sono circa 40 in tutto) ho illustrato l’ampliamento della strada lato mare, dall’ex miniautodromo fino a Ganzirri, inclusa la copertura del tratto finale del torrente Papardo, per decongestionare il tratto Guardia-Ganzirri.
Risposta al sig. Fabiano: so che Messina ha una struttura socio-culturale non proprio liberale. Tuttavia ciò non dovrebbe inibire le nostre aspirazioni e le nostre idee. Nello specifico non credo che il gruppo Franza possa avere svantaggi da un progetto del genere.