L'Ateneo messinese è stato coinvolto, negli anni, in scandali o situazioni che coinvolgevano docenti e gestori dell'Università. Casi di questo genere hanno naturalmente minato le fondamenta del tessuto accademico, creando non poche instabilità all'interno del centro di studi Peloritano. Archiviate tali pratiche il malcontento, stando alla lettera aperta indirizzata al Rettore Pietro Navarra, espresso dell'Associazione Culturale Studentesca Universitaria "Gea Universitas" si è comunque annidato all'interno e non è affatto diminuito, anzi, si è trasformato in profonda amarezza. Secondo i giovani, infatti, gli incontri con le associazioni non sono più dibattiti interessanti dal quale prendere spunti per le azioni future, ma discussioni unilaterali di intenti dell'amministrazione.
Il testo, diffuso dai membri del gruppo, parla letteralmente di un cambiamento dello stato della situazione all'interno dell'Ateneo, "Da sempre crediamo che il modo più efficace per sconfiggere l’annidarsi di posizioni di potere che sfuggono al controllo della collettività sia estendere il più possibile la partecipazione democratica; soprattutto “nell’accademia” quella studentesca". Con questi presupposti, l'Associazione denuncia una vera e propria riduzione drastica ed importante della rappresentanza studentesca, "In particolare Magnifico Rettore, ha più volte lamentato pubblicamente lo scarso sostegno ricevuto dalla componente studentesca nella sua elezione, e adesso si propone la drastica riduzione del peso degli studenti nell’elezione dei Direttori di Dipartimento e del Rettore, ponderandolo al 15% del peso attuale. Attualmente i rappresentanti degli studenti costituiscono il 15% della componente docente ed hanno diritto al voto “pieno” sia per l’elezione dei Direttori di Dipartimento sia per il Rettore. Con questa riforma dello Statuto d’Ateneo si riduce il peso della rappresentatività rispetto alle elezioni dei Direttori di Dipartimento e del Rettore al 15% del 15%. Un peso sostanzialmente insignificante e residuale".
I ragazzi della Gea Universitas, inoltre, hanno espresso la loro opinione anche sulla calda vicenda riguardante gli esami dell'anno di laurea, "Questa amministrazione, ha deliberato l’impossibilità di iscriversi “con riserva” per usufruire dell’appello di laurea di marzo a meno ché non sia stato dato l’ultimo esame nel mese di dicembre; mentre sino allo scorso anno era possibile sostenere l’ultimo esame fino a 15 giorni prima dell’appello di laurea di marzo ( come ancora accade, dopo una verifica, a Palermo e Reggio Calabria, gli atenei più vicini geograficamente e per condizioni economiche), senza incorrere in alcun tipo di pagamento e senza risultare, per gli studenti in corso, laureati fuori corso. Non vorremmo che tale scelta dell’amministrazione sia solo legata a fare “economia” in virtù di un piano di riequilibrio dell’Università; in un frangente in cui dalle famiglie degli studenti usciranno 3 milioni in più nei prossimi conguagli, rispetto agli scorsi anni – ciò potrebbe essere interpretato come aumento delle tasse e non, invece, come dall’amministrazione inteso, recupero dell’evasione fiscale".
Gli studenti si mostrano perplessi anche riguardo la gestione del voto all'interno dell'ateneo: sono state infatti escluse dalla possibilità di esprimere la loro preferenza le matricole, impedendo quindi a queste un elettorato sia attivo che passivo, "E’ per noi paradossale la risposta data dall’egregio prof. Saitta ( prorettore alla legalità e ai procedimenti amministrativi) che al nostro dissenso sull’argomento ha risposto che “gli studenti iscritti ai primi anni non hanno la consapevolezza di chi andare a votare o di decidere se candidarsi”. Il sol fatto di possedere lo status di studente, in regola con il pagamento delle tasse,ed essere in corso, così come recita lo statuto, dovrebbe bastare a non far nemmeno minimamente immaginare una possibile ipotesi che li escluda da tale possibilità".
I ragazzi, sperando in tempi migliori ed in una risposta decisamente diversa da quella ricevuta fino ad ora dagli alti ranghi dell'Ateneo, concludono la lettera con un inciso davvero particolare, "Speriamo che una lettera aperta, possa farle comprendere il sentimento di amarezza che aleggia tra il corpo studentesco, e che per primi tramite questa lettera, abbiamo voluto rappresentare, soprattutto perché per primi abbiamo creduto e tutt’ora crediamo in Lei e in un suo pronto e chiaro intervento."
Claudio Panebianco