“Noi siamo i moderati arrabbiati”. Nella sala dell’Hotel Europa è l’ex assessore regionale, ex pioniere di Forza Italia a Messina, Nino Beninati che riassume in poche parole il ritorno in campo di un’area, quella moderata e liberale, pronta a presentare liste alle prossime consultazioni elettorali. L’occasione è la presentazione di quel che Beninati definisce il “movimentismo di proposta”, il gruppo messinese di Rivolta l’Italia, movimento fondato da Giuseppe Moles “autonomo e indipendente da Forza Italia, interno al centro-destra”.
Sala piena, interventi stringati e determinati, quelli dell’ex parlamentare Francesco Stagno D’Alcontres, di Nino Beninati e di Giuseppe Moles, introdotti da Pinella Aliberti. L’obiettivo di Rivolta l’Italia, in Sicilia come in tutto il Paese è la ricostruzione del centro-destra, imparando dagli errori e liberandosi di uno stuolo di “cortigiani cambiacasacca uniti dall’unica bandiera: tengo famiglia”.
Per Messina 10 proposte per ricominciare.
“Noi vogliamo rappresentare una proposta politica che tende a coinvolgere tutte le persone di buona volontà che si sono allontanate nel tempo- spiega Stagno D’Alcontres, che è stato uno dei primi “ribelli” ex azzurri nel Pdl, nel gennaio 2013 sbattendo la porta contro decisioni calate dall’alto e poco attente al territorio- La rassegnazione non è una soluzione. Abbiamo un debito nei confronti della città e dei giovani, dobbiamo recuperare orgoglio e voglia d’identità. Siamo autonomi all’interno del centro destra, siamo persone perbene che vogliono ricostruire l’area moderata. I messinesi hanno votato per protesta, per rabbia e sconforto ed hanno scelto chi ha dimostrato di non avere le capacità adeguate per amministrare la città. E’ a questi messinesi che ci rivolgiamo per cambiare. Siamo moderati ma alternativi ad Accorinti”.
In sala ex amministratori e attuali esponenti politici anche di numerosi comuni della provincia, liberi professionisti, rappresentanti delle associazioni e dei movimenti. Tra i presenti anche futuri candidati sindaci alle amministrative nei comuni della provincia perché, come annunciato: “Rivolta l’Italia da oggi c’è e presenteremo liste in ogni competizione elettorale, anche alle amministrative di Messina”.
Nessun veto o diffidenza verso le truppe genovesiane che hanno lasciato il Pd per i lidi berlusconiani: “guardiamo all’area moderata, tutti insieme, siamo alternativi a queste amministrazioni, regionale e cittadina”.
L’obiettivo nazionale è quello di “superare” l’attuale Forza Italia per creare una compagine unica che rappresenti il centro-destra e che vede un banco di prova nelle amministrative di Roma e Milano, anche con gli ultimi messaggi di pace di Berlusconi a Salvini e Meloni.
“Per Messina abbiamo 10 punti, 10 proposte, perché vogliamo essere un movimento di proposte, non c’interessa urlare- aggiunge Nino Beninati- Vogliamo ricostruire il centro- destra basandoci sui principi fondanti di Forza Italia. Vogliamo ricordare chi c’era e chi invece ha pensato solo alla distribuzione delle poltrone dimenticandosi il territorio e la sua gente. Vogliamo entrare a gamba tesa su alcuni temi. Imprenditori, commercianti, artigiani, sono stati messi in ginocchio, l’economia è stata massacrata. Ricominciamo da qui, parliamo del Masterplan, dell’assurdità dell’emergenza acqua, di una gestione vergognosa della vicenda Autorità portuale. Scommettiamo su un Prg e non sui piani di salvaguardia. Noi ci siamo, e siamo alternativi ad un sindaco che è una bravissima persona, ma si è rivelato inconcludente e inadeguato. Siamo moderati ma quando ci arrabbiamo…”
Il movimento finora ha visto la nascita di 130 Comitati in tutta Italia ed a livello nazionale ha visto il sostegno dell’ex ministro messinese Antonio Martino.
“Non siamo urlatori, né provocatori, non vendiamo slogan e non c’interessa trovare un modo nuovo per stare in sella ad un cavallo che è destinato al macello- taglia corto il fondatore di Rivolta l’Italia Giuseppe Moles- Il cittadino stanco alla fine si arrabbia anche se indossa giacca e cravatta e questi siamo noi. Nauseati da promesse mancate. Siamo passati dall’impero romano a Razzi, dai Padri della Patria a Renzi, da Antonello da Messina ad Accorinti, un sindaco dall’ego smisurato che ha iniziato con l’arcobaleno per diventare color grigio topo. Ma gli errori sono stati tutti nostri, in Forza Italia. Berlusconi è stato il miele che ha attirato sciami di leccapiedi e servi sciocchi che adesso sono con Renzi, perchè, se Alfano dice che la fedeltà è dei cani io replico che la lealtà è degli uomini veri”.
Rivolta l’Italia vuol far ricostruire il centro-destra non contro Forza Italia ma “contro” l’esercito dei cortigiani che hanno abbandonato l’ex premier quando è iniziata la discesa.
“Non è un Paese civile- continua Moles- quello in cui si vota per Sanremo, per far uscire qualcuno dall’Isola dei famosi o dalla Casa del grande fratello, ma si ritiene superfluo votare al referendum o per le elezioni. Non è liberale un Paese che tassa le imprese fino al 73%, che ha l’Iva così alta, che dà 80 euro ai giovani prima delle Europee ma poi dimentica pensionati, poveri, disagiati. Non è civile un Paese nel quale c’è chi si toglie la vita a causa delle cartelle di Equitalia”.
Rosaria Brancato