La rivoluzione continua. Ormai sembra un caterpillar e ogni giorno aggiunge un tassello nuovo a quanto dichiarò dopo la sua elezione: “Stiamo scrivendo una nuova pagina nella storia della Sicilia”. Così oggi il presidente Crocetta annuncia una conferenza stampa “piena di bombette”, che poi sgancia una per una e che riguardano la burocrazia, gli appalti in odor di mafia, il nominificio. Dopo la rotazione dei 60 dirigenti della Formazione, si va avanti con gli altri Dipartimenti. Il primo è quello dell’assessorato Territorio e Ambiente dove si è scoperto che ci sono 3000 pratiche per la Via-Vas inevase “Vi pare possibile?- tuona il governatore- è chiaro che il giudizio su questi uffici non può essere positivo”, quindi trasferimento per 7 funzionari ed 80 dirigenti. Poi sarà la volta degli altri Dipartimenti ai quali nel frattempo è stato chiesto l’elenco delle pratiche inevase e i tempi medi di svolgimento di un’istanza….. Pare che quanto prima tocchi agli uffici dell’assessorato al Turismo e spettacolo: “Hanno finanziato una mostra con tre milioni di euro. Neanche se avessero portato la Gioconda”.
Via libera alla rotazione quindi, che i sindacati chiamano “lista di proscrizione”, ma Crocetta non concorda e ricorda che non si può restare 25 anni nello stesso ufficio, soprattutto visti i risultati di una Regione pachidermica dove nessun imprenditore esterno si azzarda più ad investire a meno che non speri di farlo nelle sue successive reincarnazioni.
“La campana suonerà per tutti. I sindacati dovrebbero applaudirci- continua ironico- e comunque questi dirigenti ruotano, mica vanno all’inferno. Li spostiamo perché sono i più bravi e i più ubbidienti. È un premio”.
La seconda parte della rivoluzione è una non-azione: fino alle elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio non saranno effettuate nomine di alcun tipo. Unica eccezione quelle previste per legge entro il 10 febbraio e che saranno fatte attraverso commissari e non incarichi definitivi.
“Lo facciamo non perché vi sia un divieto, ma per una questione di opportunità e trasparenza.Non vogliamo ripercorrere le orme dei nostri predecessori”.
Per fermare il nominificio di Lombardo l’Ars dovette varare una norma in piena estate, ma finchè non divenne operativa lui e i suoi assessori “tecnici” fino all’ultimo secondo sfornarono nomine.
Infine il capitolo dolente, quello degli appalti. I riflettori finiscono sul Cas, Consorzio autostrade siciliane e su un’impresa messinese, di Furnari, la Ventura spa.
“Quest’impresa – spiega Crocetta – è oggetto di una informativa antimafia atipica., che prevede cioè la discrezionalità dell’amministrazione pubblica, non avendo misure restrittive. Da anni lavora col Cas anche per somme urgenze, da oltre 1 milione. La Ventura è competente in tutto. Dalle strade alle manutenzioni. Si sono aggiudicati persino la sorveglianza delle autostrade. Ma se qualcuno ha mai visto anche solo una loro pattuglia in autostrada per favore me lo segnali. Per questi lavori hanno incassato 3 milioni di euro”. Il governatore siciliano racconta che il 15 gennaio si è scoperto che la Ventura lavorava con l'Expo di Milano e che il prefetto ha trasformato l'informativa da atipica a interdittiva. Nonostante questo il Cas non solo non ha interrotto i rapporti con l’impresa, ma ha assegnato un appalto per 9 milioni di euro per 18 mesi di sorveglianza. In sostanza l’autostrada per un anno e mezzo sarà “sorvegliata palmo a palmo” con queste cifre…… La notizia non è piaciuta a Crocetta che presenterà un esposto in Procura e scriverà al Cas per revocare la gara. “ Ci sono anche altre cose strane, come un dirigente che è anche direttore del progetto, e responsabile unico del procedimento. O il caso della Tecnital che si è vista estendere il contratto in modo illecito. Alla Regione spesso affidiamo alcuni servizi alle imprese mafiose, mentre potremmo far svolgere questi lavori alla Forestale”.
A chi gli chiede se non stia “rischiando” troppo denunciando sacche d’illegalità e illeciti di vario genere lui risponde serafico: “E’ la mia assicurazione sulla vita. Non devo preoccuparmi. Anzi, il fatto di rendere note alla stampa e all'opinione pubblica le iniziative del mio governo, rappresenta la mia assicurazione. Se dovesse succedere qualcosa al Presidente, insomma, già sapete con chi prendervela”.
Per oggi la rivoluzione è finita qui. Domani non sappiamo quale scatolo scoperchierà e cosa ne verrà fuori. L’aspetto più paradossale di quanto sta accadendo è che nulla è veramente nuovo, si sapeva come funzionavano i meccanismi della Regione e quante migliaia di pratiche restassero inevase e perché. Il fatto è che nessuno ha preso Crocetta sul serio quando ha detto che avrebbe rivoltato la Regione Sicilia come un calzino.
Rosaria Brancato