Contenzioso con Tributi Italia, al Comune oltre 750mila euro. La minoranza: “Si abbassino le tasse”

La sentenza favorevole al Comune di Roccalumera in merito al contenzioso con Tributi Italia, relativo al recupero delle somme dovute all’ente locale, ha spinto i consiglieri di minoranza a chiedere agli amministratori la diminuzione della pressione fiscale. La notizia era stata resa nota in aula nel corso di una delle ultime sedute del civico consesso del 2015. Gli esponenti dell’opposizione (Rita Corrini, Giuseppe Melita, Ada Maccarrone, Antonella Totaro e Maria Grazia Saccà) hanno precisato che “Tributi Italia in passato era stata incaricata per la riscossione delle tasse comunali, di cui una parte, circa 780mila euro, non sarebbe stata versata all’ente locale. Con sentenza numero 615 del 19 agosto scorso del Tribunale fallimentare di Roma – prosegue la minoranza – tale debito è passato dal chirografo al privilegio con buone probabilità di recuperare quanto contestato. In verità, però, ancora non si è a conoscenza delle modalità di introito delle somme riconosciute”. Tale sentenza è stata notificata al Comune il 9 settembre scorso, prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2015. “E si era ancora in tempo – sostengono gli oppositori – per inserire la somma in bilancio e diminuire la pressione fiscale. Perché l’Amministrazione – si chiedonoi consiglieri firmatari del documento – non ha dato tempestiva comunicazione di questa sentenza per valutarla assieme in Consiglio comunale? Perché l’Amministrazione continua a mantenere al massimo la pressione fiscale anche quando si presenta la possibilità di rimediare, continuando a nascondersi dietro la ormai vecchia leggenda dei debiti pregressi sapendo bene che non è così? E perché il sindaco decide solo il 20 novembre di dare formali direttive agli uffici invitandoli ad utilizzare una parte dell’importo riconosciuto dalla sentenza per coprire le spese del contenzioso di cui, invece, in sede di approvazione del bilancio si era dato assicurazione della totale copertura?”. Per la minoranza si è “persa un’occasione per diminuire le tasse, continuando, invece, a vessare i cittadini per garantire feste, contributi, manifestazioni ed incarichi legali fini a se stessi e che non portano nessun nuovo contributo allo sviluppo del nostro paese. Speriamo che il 2016 – concludono gli esponenti dell’opposizione – ci consegni il recupero di tutte le somme e che l’Amministrazione colga l’occasione per cominciare a diminuire la pressione fiscale passando dagli annunci ai fatti”. Sin qui la minoranza.

La replica non si è fatta attendere ed è stata affidata all’avvocato Carmelo Saitta, esperto del sindaco Gaetano Argiroffi. “I consiglieri di opposizione – esordisce – scrivono che l’Amministrazione, malgrado il buon esito della vicenda giudiziaria della Tributi Italia, in forza della quale l’Ente ha ottenuto il riconoscimento in via privilegiata del credito di 750 mila euro, continua a vessare i cittadini senza allentare la pressione fiscale, oberandoli di imposte e tasse. E tutto questo, a loro dire – incalza Saitta – per garantire feste, contributi, manifestazioni ed incarichi legali fini a se stessi. I consiglieri di minoranza se, anziché pensare agli scoop giornalistici, analizzassero i provvedimenti amministrativi, saprebbero che in seno al bilancio 2015 sono stati inseriti ben 320 mila euro, provenienti dalla spesa corrente (entrate ed uscite ordinarie) per pagare parte del milione e duecentomila di debiti che sono stati riconosciuti nelle riunioni consiliari del 31 dicembre 2014 e del successivo 8 gennaio. Il sindaco Argiroffi e compagni, pertanto – chiosa l’esperto del sindaco – sono stati costretti a drenare dal bilancio una risorsa imponente per fronteggiare il salasso finanziario ereditato. Perché non vi è dubbio che detto importo di 320 mila euro, in assenza dei debiti, sarebbe stata una risorsa fruibile per la collettività, dirottata per opere pubbliche o per la diminuzione della pressione fiscale”.

Quanto alle accuse della minoranza che gli attuali Amministratori sarebbero dediti allo scialacquio, Saitta ritiene che siano “slogan da parte di chi è pervaso della frustrazione della sconfitta politica, se è vero che l’azione quotidiana dell’Amministrazione attiva è dedita al massimo senso di responsabilità, volta al risanamento di tutte le distorsioni occorse nella passata gestione politica. E comunque tra una sagra paesana oppure un incarico legale evaso dalla gestione Argiroffi ed il debito monstre di cinque milioni di euro contratto dai precedenti amministratori non vi è alcun paragone legittimo e spendibile. E’ come voler vedere la pagliuzza negli occhi altrui e non la trave esistente nei propri. A parte ogni cosa – conclude l’esperto del sindaco – voglio rassicurare i consiglieri di minoranza, il sindaco già da quest’anno provvederà alla riduzione della pressione fiscale, grazie al ripianamento dei conti, di cui essi certamente non hanno alcun merito.

Carmelo Caspanello