Svolta sulla discarica di Pagliara, sarà un impianto di biodigestione per l’umido

Svolta sulla discarica di Pagliara, sarà un impianto di biodigestione per l’umido

Svolta sulla discarica di Pagliara, sarà un impianto di biodigestione per l’umido

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martedì 12 Novembre 2013 - 11:56

La notizia è stata ben accolta dal Comitato jonico beni comuni che considera l’impianto di biodigestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani ciò che “serve al comprensorio per far diventare risorsa quello che ora è un grosso problema”. Di seguito la nota

Non sarà un impianto di pretrattamento dei rifiuti quello che dovrà essere realizzato in contrada Piana a Pagliara, ma di biodigestione per l’umido. secondo quanto dichiarato dal sindaco di Pagliara, Domenico Prestipino. La situazione cambia, almeno a parole, ma la novità non trova ancora riscontro nelle carte.

La notizia è stata ben accolta dal Comitato jonico beni comuni che considera l’impianto di biodigestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani ciò che “serve al comprensorio per far diventare risorsa quello che ora è un grosso problema”. “Esso produrrebbe energia elettrica e composti di alta qualità – ha dichiarato il presidente Salvuccio Irrera – utilizzabile in agricoltura, e solo pochissimi scarti inerti, che potrebbero anche essere riciclati, senza andare in discarica”.

“Molto diversa – prosegue Irrera – sarebbe la nostra valutazione se si trattasse di un impianto di pretrattamento, biostabilizzazione e biodigestione dell’indifferenziato: sarebbe una scelta sciagurata, così come quella della riattivazione della discarica di S. Teresa di Riva. Puntare su indifferenziato e discariche è anacronistico, senza futuro e non produce risparmi: in discarica, in un corretto ciclo dei rifiuti, ci va poca roba”.

“Il Comitato Jonico Beni Comuni ritiene che l’unica mossa vincente è, dopo una corretta e coinvolgente informazione, far partire la raccolta differenziata porta a porta spinta, comprensiva dell’umido – continua il presidente del comitato -. Il coinvolgimento della popolazione deve avvenire in tutte le fasi, confronto, individuazione delle soluzioni, realizzazione e gestione ordinaria. Si deve sempre partire da quelle informazioni in base alle quali il confronto deve incentrarsi nel merito delle questioni”.

“Nell’esprimere apprezzamento per la scelta della raccolta porta a porta spinta (ma ancora si è vaghi sull’umido!) assunta da tutti indistintamente, ricordiamo che se non si differenzia l’umido (che rappresenta circa il 30/35%) non si potrà mai raggiungere il 65%: si lavorerà solo per arricchire i padroni delle discariche – si legge nella nota del comitato -. Metalli, vetro, carta e cartone, plastica, se differenziati in casa, saranno ben pagati dai specifici consorzi, perché di alta qualità. L’umido produrrà altro reddito. La spesa sarà costituita solo dalla raccolta, dal trasporto e dal conferimento in discarica dell’indifferenziato, per il quale si dovranno attivare tutti gli accorgimenti di riduzione a residuo di quanto va in discarica, attraverso opportuni trattamenti per il riuso ed adeguate politiche di minimizzazione, pensando a premialità e disincentivi. Auspichiamo – prosegue – un indispensabile coordinamento dei vari ARO, per un’ottimale gestione e per un’omogeneità di soluzioni adottate ed un impegno unitario per un’impiantistica adeguata in ogni zona dell’ATO: è assurdo ed antieconomico portare tutto a Catania”.

“Noi ci battiamo per una virtuosa gestione del ciclo dei rifiuti, con l’obiettivo di riduzione, riutilizzo e riciclo, con tendenza rifiuti zero. Non ci piacciono le polemiche di parte, non ci schieriamo a favore o contro persone, maggioranze o minoranze, istituzioni. Crediamo che oggi è l’ora delle scelte. Invitiamo tutti a ragionare organicamente, progettando non tanto l’oggi, ma il futuro, che è già domani. Ribadiamo che per fare ottime scelte bisogna partire da dati di fatto scientifici, per la salvaguardia dell’ambiente che, abbiamo constatato, va di pari passo con l’economicità di gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. Comunque – conclude Irrera – saremo a disposizione e vigili perché si seguano i buoni esempi”.

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