Tutto inizia nel 1976, quando un terreno, a Rodia, vede assegnarsi la destinazione urbanistica Servizi Pubblici, con vincolo espropriativo. Nel 1987 il Consiglio comunale delibera la realizzazione di un Centro Sportivo Polifunzionale, ma solo nel 1990 le aree vengono occupate a tale scopo e l’occupazione si rivela illegittima perché oltre i termini di legge.
Ne scaturisce una causa durata 12 anni. Nel 2002 il Comune viene condannato al pagamento di 700mila euro oltre alla restituzione del terreno.
Nel 2006 il Comune viene citato nuovamente per la prolungata reiterazione del vincolo Servizi Pubblici e, nel 2013, arriva una nuova condanna per “illegittima reiterazione del vincolo urbanistico”, con ulteriore esborso economico che fa aumentare la spesa, negli anni, fino a 1 milione di euro.
A fine 2014 nulla è cambiato e adesso il gruppo consiliare dei Democratici Riformisti, con in testa il vicepresidente del Consiglio comunale, Nino Interdonato, chiedono al sindaco Renato Accorinti di prendere una posizione: “Intende realizzare il Centro sportivo polifunzionale oppure variare la destinazione urbanistica?”. Purché si chiuda un’assurda vicenda che si protrae da quasi 40 anni.