MESSINA – In adunanza aperta si parla di Rodia, San Saba e Ortoliuzzo, dopo i numerosi appelli dei residenti delle scorse settimane che evidenziano un problema risaputo, legato al traffico, al caos parcheggi e all’eventuale questione sicurezza in caso di calamità. A chiedere la sessione di lavori erano stati nei giorni scorsi 15 consiglieri comunali e proprio dagli appelli di alcuni dei firmatari si è partiti, con considerazioni e domande al vicesindaco Salvatore Mondello, all’assessore Francesco Caminiti e al presidente della sesta municipalità Francesco Pagano, ospiti in aula.
Il primo è stato Cosimo Oteri: “Per Rodia, San Saba e Ortoliuzzo un piano viabile non c’è mai stato. Nel 2021 per Rodia è stato presentato un progetto per una strada d’accesso, poi si è passati alla fase esecutiva nel 2022, ma siamo ancora fermi. I problemi li conosciamo e li conosce anche il vicesindaco Mondello. Parliamo del parcheggio selvaggio. Ora è il momento di dare le regole regolamentando tutto con la segnaletica verticale e orizzontale. C’è un flusso veicolare tale da non permettere ai residenti di transitare in sicurezza. Spesso ci sono anche auto parcheggiate davanti ai cancelli che impediscono l’accesso e l’uscita dalle case. Il problema è soprattutto di sicurezza: in caso di calamità diventerebbero trappole per topi questi villaggi”. Poi le proposte: “Serve regolamentare il traffico ma forse anche un divieto nei weekend per il lungomare. Una decisione drastica, lo capisco, ma secondo me le auto non dovrebbero transitare per non creare vicoli ciechi”.
Poi Libero Gioveni che parla di quanto fatto nella precedente amministrazione, da ex presidente della commissione interessata: “Avevamo rispolverato un progetto del 1997 su Ortoliuzzo ma nonostante l’approvazione del Consiglio comunale non è successo niente. L’ultima interrogazione l’ho depositata nel marzo 2023. Bisogna però accelerare. Anche su Rodia abbiamo ripreso un progetto vecchio, invitando in aula i progettisti, con questa strada di cui parlava il consigliere Oteri. E infine su San Saba, dove c’è una questione particolare. Il problema è più di decoro, di sicurezza, che strutturale. Alcuni residenti, esasperati, lamentavano problematiche di segnaletica, strisce pedonali, ringhiere deteriorate, stop mancanti, sabbia e discariche sulla strada, problematiche di natura fognaria. E resta la situazione del rimessaggio delle barche, che grazie al Pudm dovrebbe essere messa a posto”.
Si fa sentire anche la maggioranza, con la consigliera Margherita Milazzo: “La proposta del consigliere Oteri è improbabile. Aggiorno i colleghi sulla segnaletica: c’è. Sono stata a San Saba domenica. Il problema è la civiltà. Se si rispetta il senso unico la confusione non si crea. Le regole si devono rispettare. Volevo chiedere se fosse possibile invece aumentare i cestini perché in tanti lasciano lì i sacchi sui muretti. E il problema delle barche sì, è vero: ci sono anche trattori arrugginiti. Ma rispetto agli anni passati c’è meno caos. Chiudo dicendo che San Saba e Rodia non sono Torre Faro, non c’è il parcheggio Morandi, quindi per chiudere al traffico servirebbe un’alternativa”. Poi Salvatore Papa: “Sarebbe bello se bastasse una commissione o un consiglio per sistemare subito i problemi. La mia commissione si è interfacciata sia col vicesindaco sia con l’assessore Caminiti su tanti temi. So quali sono le difficoltà e so anche quale sia il loro impegno nel programmare e nell’operare. Tutti sanno che la responsabilità non è della giunta né dell’assessore. Nell’analizzare tutto non ci occupiamo mai della strada per arrivare, ora invasa dalle erbacce, di cui altri enti non si occupano”. E infine Raimondo Mortelliti: “A San Saba il martedì pomeriggio arrivano migliaia di ragazzi per una discoteca in spiaggia e in quel tratto si crea un flusso enorme di motorini e auto. Serve un presidio praticamente costante della polizia municipale o metropolitana per impedire il caos, come già successo”.
A rispondere per primo è il vicesindaco Salvatore Mondello: “Abbiamo parlato dei problemi ma nessuno di voi si è soffermato a tratteggiarne la causa, che risiede in quest’aula. Non siete voi, ma è l’aver pensato che prima si costruisce e poi si fa il resto. Abbiamo costruito senza pensare a tutto il resto, senza le opere d’urbanizzazione prima delle case. Oggi paghiamo le conseguenze di una totale assenza di programmazione che vale in gran parte della città”. E prosegue: “Il primo problema è strutturale. In queste tre aree ci sono lottizzazioni con aree destinate a parcheggio che sono chiuse con il cancello. Ci lavoreremo. Sulla segnaletica ha ragione la consigliera Milazzo, quella orizzontale è stata fatta con un provvedimento di aprile. Si è perso tempo per i denari, i fondi. Da quando abbiamo approvato il bilancio si è partiti con l’attività. Sui parcheggi in strada ricordiamo che la giurisdizione è del demanio e alcune cose possono essere fatte e altre no. Il Pudm è in fase di chiusura: un minuto dopo dell’approvazione ci potremo sbizzarrire, anche per le barche. Siamo sicuri che all’interno delle lottizzazioni troveremo tante sorprese. Gran parte delle opere da cedere al Comune sono destinate a parcheggio o a verde attrezzato, perché al tempo della lottizzazione si faceva così. Mi sono fatto una mia idea sulle aree per i parcheggi, ma ovviamente va fatta la ricognizione in base alle disponibilità. Sui mille o duemila ragazzi? Chi li ha autorizzati? Non c’è niente di concertato con noi, faremo partire dei controlli e già mi era stato segnalato dalla polizia municipale. Gli agenti sono oberati di lavoro su tutti i settori. Ma è evidente che ci sarà un controllo più appropriato e che partiremo con le rimozioni dove ci sono ostacoli alla sicurezza. Quello che dobbiamo fare secondo me è un ragionamento di equilibrio e buon senso. Le tre aree sono diverse e hanno complessità diverse, pur essendo accomunate dalla vicinanza e dall’essere inserite in area demaniale. Vanno valutate caso per caso. Su San Saba vi annuncio anche che è stato inserito nel Pon Plus per la riqualificazione del lungomare e il decoro, un cavallo di battaglia del presidente della sesta circoscrizione Ciccio Pagano. Rientra in ragionamento complessivo fatto anche per i villaggi collinari, come Salice, Castanea o Molino”.
Parola all’assessore Caminiti che invece fa il riepilogo di ciò che è stato fatto: “Sono stati duplicati sull’intero litorale i servizi: 82 docce e non 39, avevamo 11 rampe per disabili e quest’anno sono 24; abbiamo ampliato i servizi di salvataggio bagnanti e i cestini dell’indifferenziata. Per gli accessi al lungomare abbiamo un progetto in itinere col commissario straordinario e un altro ad Acqualadrone con fondi comunali per la rete paramassi. L’illuminazione: abbiamo un appalto già aggiudicato da 1 milione e 700 mila per la ss113. Abbiamo avuto problemi burocratici e ne abbiamo ancora, ma devono essere completati entro il 31 dicembre 2023. Sull’erosione siamo nella fase dei progetti, soprattutto per quanto riguarda il ripascimento di zone che restituiremo ai bagnanti. Il 13 giugno poi abbiamo fatto la delibera per la rimozione delle barche e entro la prossima settimana saranno realizzati i primi interventi”.
E il presidente Pagano parla di spregiudicatezza edilizia “che ha un carico importante nelle strade d’accesso. Le soluzioni? Quelle individuate dall’assessore Mondello nel breve periodo. Nel lungo periodo quelle già intraprese dall’amministrazione e da quelle precedenti. Ci sono finanziamenti approvati anni fa e che ora saranno utilizzati, soprattutto sugli espropri”. Tra le considerazioni finali, durante una lunga discussione, emerge a più riprese non soltanto la questione strutturale, con tutti i lavori da fare, ma anche quella “civile”. L’educazione dei cittadini, che non seguono la segnaletica e parcheggiano ovunque, spesso non è adeguata e bisognerebbe partire anche da questo aspetto. Una considerazione in tal senso è quella del consigliere Giandomenico La Fauci, che nel suo breve intervento dichiara: “Ci vorrebbe l’esercito non i vigili urbani”. La speranza è che, nel medio-lungo periodo, basti un po’ di buon senso.