«Non accettiamo da nessuno, tantomeno dal signor Di Mento, lezioni di etica comportamentale in ordine alle relazioni industriali che si sviluppano con i datori di lavori, sia essi pubblici che privati, soprattutto quando vi sono in gioco, come nel caso di Atm spa, la salvaguardia dei livelli occupazionali di 45 lavoratori autisti ex contrattisti».
Hanno causato strascichi e reazioni le dichiarazioni con cui Antonino Di Mento ha motivato le sue dimissioni dal sindacato Fast Confsal. Pochi giorni fa il sindacalista messinese aveva spiegato in una lettera il percorso che lo aveva portato ad abbandonare il sindacato autonomo dopo tanti anni di battaglie. Dichiarazioni che però non sono evidentemente piaciute al segretario regionale Fast Confsal Giovanni Lo Schiavo.
Proprio su Atm, che sarebbe il terreno su cui si è consumata la rottura, il segretario regionale scrive che «le dichiarazioni di Di Mento appaiono tendenziose e fuorvianti, oltre che ingenerose nei riguardi di una Organizzazione, quale FAST CONFSAL che tanto gli ha dato in termini di crescita sindacale».