Il round l’ha vinto Gianpiero D’Alia. Messo alle strette dai centristi che minacciavano l’uscita dalla giunta il Presidente Crocetta ha revocato la delibera della discordia, quella sull’Humanitas, il polo oncologico d’eccellenza da realizzare a Misterbianco grazie anche all’intesa raggiunta tra società e Regione nei mesi scorsi e adesso stoppata. Ieri il gruppo Udc, riunitosi alla presenza del ministro D’Alia e del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, aveva dato l’ultimatum a Crocetta: basta giochi di parole, o ritira ufficialmente la delibera oppure il partito lascerà la giunta (vedi articolo allegato). A stretto giro di posta è arrivata la revoca.
“Vista la delibera di apprezzamento del 2 luglio 238/2013 – rende noto il governatore con una nota – che subordinava l'incremento di nuovi posti letto all'avvenuta realizzazione della nuova struttura Humanitas e ai vincoli delle disposizioni normative del settore sanitario 'emanate ed emanande', nell'ambito di un progetto di investimento di 80 milioni di euro realizzato per impedire la migrazione di pazienti dalla Sicilia verso i centri Humanitas della Lombardia, la Giunta ha rilevato che le nuove direttive ministeriali non consentono alla Regione Siciliana di incrementare i posti letto per acuti a favore della sanità privata. Considerata pertanto l'inattuabilità dell'incremento di nuovi posti ha deliberato di bloccare ogni accreditamento di nuovi posti letto per acuti privati e quindi di ritirare la delibera 238 relativa all'Humanitas perché inattuabile".
Il round va quindi al ministro D’Alia che sin dal primo giorno non ha risparmiato toni durissimi nei confronti del comportamento della giunta, scatenando la guerra con il suo ex compagno di viaggio Lino Leanza, leader dell’Art. 4 e le reazioni sulla delibera stessa. L’accordo tra Regione e Humanitas infatti affonda le radici nel governo Lombardo (quando Leanza era braccio destro dell’allora governatore) ma ha i frutti in piena estate, il 2 luglio, con la delibera firmata dall’assessore alla sanità Lucia Borsellino e varata dall’intera giunta, compresi i tre assessori Udc Valenti, Cartabellotta e Bonafede, evidentemente distratti.
L’accordo tra l’Humanitas (rappresentato dall’amministratore delegato Giuseppe Sciacca, zio del deputato dell’Art. 4 Luca Sammartino) e la Regione prevedeva, in vista della realizzazione del polo oncologico d’eccellenza di Misterbianco, l’incremento di 50 posti letto e l’aumento di altri 10 milioni di euro l’anno, rispetto agli attuali 20 milioni come accreditamento regionale alla struttura. L’Humanitas avrebbe investito circa 100 milioni di euro. L’intesa, rimasta evidentemente invisibile per quattro mesi, ha poi portato alla stipula di un contratto, tra la Borsellino e l’azienda, il 5 settembre. La bufera è scoppiata a fine ottobre, quando la delibera è approdata in Commissione sanità, del tutto sganciata dal Piano regionale della rete ospedaliera. Dopo le polemiche sia l’assessore Borsellino che Crocetta hanno precisato che il provvedimento era stato sospeso e non era ancora esecutivo, sorvolando sul particolare della firma dell’accordo.
D’Alia e i centristi, sebbene su questa vicenda non si sia mai esposto in prima persona il segretario regionale Udc Pistorio, hanno tirato dritto mettendo all’angolo il governatore, che ieri ha capitolato. Delibera revocata quindi. Resta da capire cosa succederà adesso con il contratto stipulato con l’Humanitas. Altro capitolo è poi quello dei rapporti tra Crocetta e Leanza, quest’ultimo principale destinatario del messaggio di D’Alia. Il passo indietro non sarà indolore, e anche la Borsellino, travolta dalle polemiche per un provvedimento che, nei fatti, concretamente ha portato avanti, fino a firmare il contratto, sta valutando il da farsi.
Quel che è certo che il rimpasto che il governatore ha sempre voluto tenere a distanza si fa sempre più imminente ed è più che probabile che il Crocetta Bis sarà molto più “politico” e meno tecnico, o finto-tecnico di quanto non lo sia adesso e che il Presidente potrà contare in meno assessori direttamente legati a lui.
I tempi di Battiato, Zichichi, della stessa Stancheris, sua segretaria fino alla nomina di assessore, sono sempre più lontani.
Rosaria Brancato